Cultura

Religioni: la Sbai dice no all’intesa fra Stato e islam

Per la presidente dell'associazione donne marocchine, in Italia non c'è nessuna persona o realtà rappresentativa

di Sara De Carli

Plemica sulla legge sulla libertà religiosa, ddl Sini-Boato, per cui sono in corso le audizioni in Commissione Affari costituzionali della Camera. A dirsi favorevole a forme d’intesa sono il presidente dell’Ucoii, Nour Dachau, che ha parlato di una vera e propria ”ingiustizia” per la mancanza di intese con il mondo islamico e l’ambasciatore Mario Scialoja, della Lega musulmana mondiale, il quale pero’ non nasconde le difficoltà per lo Stato di negoziare intese con 600 diverse realta’ religiose oggi presenti inItalia.
”Da qui la necessita’ – ha aggiunto Scialoja – del non proliferare le intese e del non renderle obbligatorie per lo Stato. Ma certamente occorre tener conto di fattori ifferenti come quelli che riguardano direttamente l’Islam che oggi e’ la seconda religione in Italia. Quella delle intese – ha concluso – rimane una questione all’ordine del giorno’.
Controcorrente, invece, il pensiero di Souad Sbai dell’Associazione donne marocchine la quale ha sottolineato, invece, che la comunita’ islamica italiana ”non e’ ancora pronta per una intesa perche’, ha spiegato, non ci sono persone o realta’ rappresentative. Le intese verrebbero fatte solo con alcuni personaggi che non rappresentano l’intero Islam ed hanno, spesso, posizioni incompatibili con le leggi italiane come, per esempio, sulle donne”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA