Volontariato
Religione: sbarca in Vaticano la “Chiesa di Bush”
Michael Novak, lo studioso cattolico dell'American Enterprise Institute, di ce "La guerra all'Iraq è moralmente obbligatoria". Critiche alla Chiesa romana cattolica e ai gesuiti
Una guerra limitata per un cambio di regime in Iraq, come ultima risorsa, e’ ”moralmente obbligatoria”. Lo afferma Michael Novak, lo studioso cattolico dell’American Enterprise Institute che terra’ una conferenza questa sera a Roma su invito dell’Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Jim Nicholson. LA conferenza di ieri sera è il punto culminante dell’assedio di Bush al Papa, l’idea yankee è quella di una vera e propria lezione di teologia in casa del più alto magistero cattolico. Novak si richiama alla dottrina della ”guerra giusta” e sottolinea che Saddam Hussein dispone delle armi per attacchi devastanti contro le citta’ dell’Occidente, che saranno possibili se egli trovera’ terroristi pronti a portare anche piccole quantita’ di agenti chimici o batteriologici nelle aree scelte come bersagli. Esistono altresi’ cellule terroristiche indipendenti, gia’ addestrate a questo scopo, e cio’ che manca e’ solo ”una scintilla di contatto” tra i due elementi. I due ”elementi incendiari” potrebbero combinarsi segretamente in qualsiasi momento, portando all’uccisione di decine di migliaia di innocenti, rileva ancora Novak, ” E dato che Saddam ha gia’ usato in passato tali armi ed ha dimostrato il suo disprezzo per il diritto e la legalita’ internazionale, sarebbe imprudente se non dissennato contare sul fatto che le due componenti rimarranno separate a lungo. C’e’ gia’ un’elevata probabilita’ che le armi proibite dell’Iraq finiscano nelle mani di Al Qaeda, secondo Novak, e coloro che minimizzano tale rischio, permettendo a Saddam di rimanere al potere, hanno una responsabilita’ tremenda. Il nuovo tipo di terrorismo – che si e’ manifestato con gli attentati dell’11 settembre e si fonda sulla teoria della ”guerra asimmetrica” che punta esplicitamente al massacro di civili – ha aggiunto una nuova dimensione alla minaccia rappresentata da Saddam e dalle sue armi di distruzione di massa. Ecco perche’ una guerra contro l’Iraq – a meno che il dittatore non si pieghi alle risoluzioni Onu o non si ritiri – non rientra nella nuova dottrina strategica preventiva, ma in quella classica della ”guerra giusta”, elaborata originariamente da Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino. Non solo giusta, ma in questo caso ”moralmente obbligatoria”, a giudizio di Novak.
La Chiesa a volte e’ ”umana, troppo umana”, la guerra degli Usa contro l’Iraq e ”giusta” e le critiche che personalita’ della Santa Sede e l’autorevole rivista ‘Civilta’ Cattolica’ hanno avanzato contro la politica americana in Iraq sono ”ingiuste e sleali”. L’economista Michael Novak minimizza l’opposizione compatta della Chiesa contro l’amministrazione Bush e con un’alzata di spalle dice: ”Siamo adulti, dobbiamo accettare le critiche”. Alla domanda su come spiega la contrarieta’ alla guerra espressa dalle conferenze episcopali di tutto il mondo, oltre che dal Papa e dal Vaticano, Novak risponde: ”In effetti siamo stati criticati da piu’ parti, ma questo fa parte della vita. La Chiesa e’ divina ma e’ anche umana: a volte le persone assumono posizioni umane, troppo umane. Cosi’ vanno le cose. Dobbiamo accettarlo, poiche’ come adulti sappiamo di dover accettare le critiche. Noi pensiamo di compiere delle buone azioni ma non sempre le buone azioni vengono approvate”.
Insomma, il giorno 10 febbraio in Vaticano nasce una nuova setta, la Chiesa di George W. Bush
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