Volontariato

Regione Toscana in rivolta contro Finanziaria insieme al Terzo settore

Alla protesta che si svolgerà domani a Roma contro i tagli al fondo sociale parteciperanno Upi, Anci, Uncem e Terzo settore.

di Chiara Brusini

Toscana compatta domani a Roma per protestare contro ”la scellerata e perversa politica portata avanti dal governo in campo sociale”. E’ questo il coro unanime che si e’ alzato oggi nel corso dell’incontro voluto dall’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori per annunciare la presenza del mondo degli enti locali e del terzo settore toscano alla manifestazione contro la finanziaria e i tagli al fondo sociale. L’appuntamento e’ fissato per domani mattina alle ore 10.30 a Roma presso il cinema Capranica. Poi nel pomeriggio, alle 17, l’incontro decisivo con il premier Berlusconi che dovrebbe, seconde le speranze dei promotori della protesta, risolvere una volta per tutte la questione della mancata erogazione della seconda tranche del fondo sociale per il 2005. ”Ci aspettiamo un cambiamento di direzione nell’atteggiamento finora mostrato dal governo – ha spiegato Salvadori – La protesta di domani riguarda infatti non soltanto il taglio del 50% al fondo sociale per il 2005 ma anche quello annunciato con la finanziaria per il 2006. Spero che il governo possa cambiare radicalmente atteggiamento. Stiamo lavorando al maxi emendamento alla finanziaria che speriamo possa venire accolto. A rischio di sembrare monotono, ribadisco che l’impegno per il 2005 va rispettato e spero che dall’incontro con Berlusconi possa finalmente arrivare un segnale importante”. All’incontro di oggi a Firenze c’erano i rappresentanti delle autonomie locali e del mondo del volontariato toscano, ovvero coloro che forniscono servizi essenziali a migliaia di anziani, disabili e non autosufficienti, le fasce della societa’ che subiranno gli effetti piu’ devastanti dalle decisioni del governo. ”Con la finanziaria per il prossimo anno – ha spiegato Silvia Velo, sindaco di Campiglia Marittima e rappresentante dell’Anci Toscana – ci viene chiesto un sacrificio del 6,7% rispetto al consuntivo per il 2004, in pratica un taglio alle risorse in termini reali del 12-13%. A rischio ci sono mense e trasporti scolastici, l’integrazione agli affitti, la manutenzione ordinaria, le politiche culturali, le spese correnti, i ratei dei mutui. Alcuni servizi scompariranno. La cosa davvero intollerabile e’ che veniamo accusati di essere noi gli spreconi, quando poi i veri sprechi sono altrove. Questa e’ vergognosa demagogia”. ”Quello del governo – ha sostenuto Maurizio Pascucci dell’Arci Toscana – e’ un duro attacco alla qualita’ della vita sociale. I 1361 tra circoli e case del popolo presenti in Toscana rappresentano il tessuto del vivere comune, sono spazi importanti. Vorrei ricordare che il nostro paese e’ impegnato in una guerra per la quale vengono impiegate risorse ingenti che potrebbero essere utilizzate in servizi per la comunita”’. ”La scure del governo – ha detto Romano Manetti, presidente regionale delle Pubbliche Assistenze – non colpira’ tutte le regioni allo stesso modo. Il colpo sara’ piu’ duro per la Toscana, che e’ una di quelle che in campo sociale ha costruito un modello all’avanguardia in Italia. Crediamo in questa impostazione e rispetto a quello che siamo in grado di garantire oggi non vogliamo indietreggiare neppure di un centimetro”. ”Uniamo la nostra voce a questo coro di protesta – ha fatto sapere Paolo Martelloni, presidente regionale delle Acli – perche’ questa contro il governo non e’ una lotta ideologica ma di sostanza. Colpire i servizi significa colpire le persone, questo e’ intollerabile. Questa classe politica si ritiene civile ma di civile c’e’ ben poco in questa manovra”. ”Domani saremo in campo per far rispettare il dettato dell’articolo 3 della Costituzione – ha aggiunto Carlo Monti, presidente regionale della Federazione delle Associazioni Nazionali dei Disabili – che deve garantire il principio delle pari opportunita’. Un principio importante per i portatori di handicap che hanno bisogno di questi servizi per potersi integrare e vivere un’esistenza dignitosa”. ”Siamo giornalmente impegnati per garantire ai nostri assistiti servizi fondamentali e non tollereremo ulteriori penalizzazioni” – ha chiarito Alberto Corsinovi in rappresentanza delle Misericordie toscane. ”Quello del governo e’ un percorso politico-finanziario che provochera’ danni gravissimi” – ha concluso Alessandro Martini, assessore alle politiche sociali della Provincia di Firenze. ”Ed il danno sara’ maggiore per la Toscana che da sempre e’ stata una delle piu’ attive in Italia in campo sociale. Sono stati siglati contratti e convenzioni, presi impegni e poi, tutto ad un tratto, viene negato il sostegno. E’ una politica perversa e scellerata. Ma anche la filosofia che caratterizza queste scelte e’ a dir poco assurda perche’ prima si sostiene che il nostro paese deve essere un paese federalista salvo poi, dal livello centrale, bloccare le amministrazioni periferiche creando assurde contrapposizioni con i cittadini. E non solo: viene negato il sostegno per il 2005 ma nel frattempo non si sa neppure come impiegare le poche risorse a disposizione. E’ un metodo che non accettiamo e che contestiamo ma non per motivi politici ma perche’ e’ oggettivamente inaccettabile”.


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