Famiglia

Regione senza barriere /Veneto – Perché nessuno si senta escluso

La famiglia deve essere sostenuta a due livelli: con servizi integrati e accessibili e con forme di supporto sia economico sia finalizzato al sostegno psicologico e all’ascolto

di Raffaele Zanon

Presupposti essenziali per l?inserimento e l?integrazione sociale delle persone handicappate sono: la famiglia presente e cooperante; un sistema di servizi sociali e sanitari che assicurino in modo accessibile e efficiente prestazioni idonee a fornire alla persona handicappata gli strumenti del vivere e in particolare del vivere sociale. Il Piano socio sanitario del Veneto e il progetto obiettivo per la tutela delle persone handicappate ad esso collegato sono coerenti con queste premesse, come anche il disegno di legge sulla famiglia di iniziativa della Giunta regionale del Veneto nel quale sono previste specifiche azioni di supporto alla famiglia con componenti handicappati. La famiglia deve essere aiutata e sostenuta a due livelli: con servizi integrati e accessibili e con forme di supporto sia economico sia finalizzato al sostegno psicologico e all?ascolto. Il progetto obiettivo handicap esprime pienamente la consapevolezza della delicatezza di tale questione e individua nell?unità operativa distrettuale per la tutela dell?handicap l?organismo tecnico interlocutore dell?handicappato e della sua famiglia per arrivare ad un progetto personalizzato su bisogni della persona handicappata. A questo proposito è fondamentale il funzionamento dei piani di zona con il coinvolgimento di comuni e Usl ma anche di tutte le soggettività private del territorio. Sulla collocazione residenziale per il proprio congiunto, uno dei temi maggiormente all?attenzione (vedi il movimento noto sotto il nome del ?dopo di noi?), va detto che oggi più di 2000 persone, tra giovani ed adulti, sono ricoverate in istituti residenziali, normalmente di grandi dimensioni che allontanano la persona dai suoi affetti. Puntiamo invece per il futuro a strutture di accoglienza di piccola dimensione, organizzate sul modello familiare e aperte al territorio. L?impostazione complessiva dei servizi, dunque, è per l?integrazione della persona handicappata, che deve contare tuttavia anche su una apertura e disponibilità dell?intera società ad accettare la diversità rappresentata dall?handicap. Diversità che è risorsa e ricchezza sociale e non ostacolo.

Raffaele Zanon
Assessore regionale
alle politiche sociali
della Regione Veneto

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