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Regione Marche: approvata legge no slot

Un eventuale accordo per introdurre i casinò di quartiere vanificherebbe il paziente, virtuoso lavoro di associazioni, amministratori locali, società civile. Oggi potrebbe accadere, in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni. Ma c'è un'Italia che non si ferma e continua a lavorare per il bene comune. Ieri è stata la volta delle Marche

di Redazione

Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato una legge contro gioco d’azzardo patologico. Particolare non da poco l'approvazione è avvenuta all'unanimità e ha portaro al testo unificato Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network nato dalla sintesi raggiunta, nell’ambito della Commissione regionale Sanità, tra quattro differenti proposte normative.

Tra queste anche quella del Partito Democratico, ad iniziativa del Presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Volpini, del capogruppo Gianluca Busilacchi e dei consiglieri Francesco Micucci ed Enzo Giancarli, tutti componenti della commissione che ha poi licenziato il testo divenuto legge.

«Il gioco d’azzardo patologico e le patologie che ne derivano sono temi che stanno segnando la modernità – ha detto nel suo intervento durante In Consiglio il capogruppo PD Busilacchi – e questi comportamenti persistenti e compulsivi dovrebbero indurre ad una riflessione sulle conseguenze non solo sulle persone e sulle famiglie coinvolte, ma anche sulle motivazioni che spingono alla dipendenza, specie le persone più deboli e più esposte al rischio, come i minori, gli adolescenti e le persone sole. Le nuove tecnologie rendono poi il fenomeno più diffuso e pericoloso, vista la facilità di connessione ad Internet che consentono, anche tramite un semplice smartphone e, quindi, la possibilità di accedere a siti di scommesse, senza barriere fisiche».

Busilacchi ha, quindi, ricordato la portata molto significativa del fenomeno in tutte le regioni, in aumento con la crisi economica, con un «fatturato del gioco d’azzardo legale in Italia di 80 miliardi di euro, il 4% del PIL. 15 milioni sono gli italiani giocatori usuali, 2 milioni dei quali a rischio dipendenza, mentre 800 mila hanno già problemi di dipendenza. Nelle Marche, stando ai dati di due anni fa, sono stati registrati 405 casi di dipendenza da gioco patologico e 727 contatti significativi avuti telefonicamente al numero verde predisposto».

Il presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Volpini, ha poi ricordato che «all’inizio non era scontato che si arrivasse alla definizione di un testo unico, ma credo che quando ci sono consapevolezza e condivisione di finalità ed obiettivi, anche le divisioni possono essere superate. Il percorso non è stato tutto ‘rose e fiori’, ci sono stati anche scontri e contrapposizioni, ma ha prevalso la volontà di stare insieme e di dotare la comunità marchigiana di uno strumento legislativo utile ed efficace. Ritengo opportuno ringraziare tutto l’apparato tecnico che ci ha supportato e sopportato. È stata scritta una bella pagina politico-amministrativa di questa regione, sia per i contenuti che per le modalità».

Il tema delle ludopatie è «molto sentito e sollecitato anche dalle associazioni di tutela dei consumatori», come ha ricordato il consigliere Francesco Micucci. «Questa legge integra la normativa nazionale, come già accaduto in altre regioni e il testo condiviso a cui si è giunti corrisponde alla volontà di fare arrivare un messaggio chiaro e condiviso. Alcuni articoli di questa legge provengono da una lunga discussione, come le distanze dei luoghi di gioco d’azzardo da determinate attività o i soggetti maggiormente a rischio. Noi non possiamo ‘normare la norma’ sul gioco d’azzardo, ma possiamo intervenire sulla patologia e sulla prevenzione del gioco d’azzardo. È importante aver dato ai comuni non solo tutela, ma anche una parte di autonomia». Esattamente quella parte di autonomia che ai piani alti delle istituzioni romane e in quelli ancora più alti del business dell'azzardo di massa vedono come fumo negli occhi e cercano in ogni modo di incatenare.

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