Non profit

Regione Lombardia, pronta la bozza della legge no slot

«Un testo ancora da migliorare», spiega Angelo Ciocca, consigliere della Lega Nord in Regione e padre del testo, «ma che ci è chiesto dal territorio e dai sindaci. Un modo per poter reagire al dominio delle slot machine». La legge entrarà in vigore entro l'estate

di Lorenzo Alvaro

In Regione Lombardia si lavora alacremente per portare a casa una legge fortemente voluta soprattutto dal presidente Roberto Maroni. Il tema è regolare il fenomeno del gioco d'azzardo legalizzato. Quelle migliaia di macchinette che ormai hanno invaso i territori. «Se si parla con i sindaci c'è solo un tema che torna sempre ed è proprio quello del contrasto alle macchinette», spiega Angelo Ciocca (Lega Nord), presidente IV Commissione della Regione, che ha presentato la prima bozza del testo di legge. A lui Vita.it ha chiesto un quadro sul testo e sull'iter normativo

Avete messo in cantiere, in tempi rapidi, una legge per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Perchè?
È una problematica che si percepisce stando sul territorio e mette in difficoltà diversi cittadini e diverse famiglie. È una piaga sociale. Ancor prima di guardare studi, analisi e statistiche il problema risulta evidente. Poi le analisi lo rendono inequivocabile. Gli studi, dei Sert e dal Centro Studi Regione Lombardia, evidenziano un fenomeno che è ormai enorme. Parliamo di numeri significativi. Non fare nulla sarebbe stato come non guardare in faccia la realtà, far finta di nulla. È evidente che la principale causa del crescere di queste patologie sia frutto del dilagare delle slot machine.

Qual'è l'obbiettivo della legge?
Governare un fenomeno non giocando in difesa ma in attacco. È inutile aspettare che il cittadino cada nella dipendenza per poi pensare a come curarlo. Vogliamo evitare che nasca il problema e prevenirlo. Va benissimo dunque il potenziamento dell'assistenza sanitaria ma abbiamo voluto aggredire i punti di criticità che hanno accelerato la garavità della situazione.

Nel concreto cosa significa?
Colpire, in primo luogo, la pubblicità, limitandola. Poi isituire una tassa di scopo, 50 euro per slot installata, che serva a pagatre le spese sanitarie. Infine l'obbligo per gli esercenti a percorsi di formazione nel riconoscere e gestire situazioni limite.  

Abbiamo visto che rispetto alla legge ligure, la prima di questo tipo, avete però preferito puntare su una tassa di scopo che sul divieto di pubblicità. È stata una scelta concordata con i rappresentanti delle concessionarie?
Teniamo presente che il testo è solo una bozza iniziale. Sarà migliorato molto lungo il suo iter. Nell'arco di 15 giorni, da oggi, vogliamo mettere sul tavolo una proposta definitiva. Migliorata da tutti i contributi che arriveranno. La decisine non è stata concordata con nessuno. Ci servono risorse. Sopratutto per la prevenzione e la cura. Riteniamo giusto che a pagare parte dei costi sia chi è parte in causa.

C'è quindi la possibilità che arrivi un giro di vite anche sul capitolo pubblicità?
Si certamente. Sopratutto là dove c'è uso di denaro pubblico. E non solo: nello stesso tempo stiamo pensando ad un modo per premiare i commercianti che disistallano o non installano slot machine.

L'art. 6, che si occupa di “Misure socio sanitarie”, si poggia sulle Asl. Non si parla però del mondo del Privato sociale. Perchè?
Questo è una precisazione che verrà certamente fatta. Anche perchè mi risulta difficile pensare che Asl o Sert possano avere una presenza capillare sul territorio. È chiaro che dovranno, manetendeo la regia, poggiarsi sul Terzo Settore. C'è da dire che nella stesura del testo questo punto per noi era chiaro. Testimonanza ne è il fattoc he nell'art. 1 questi soggetti sono già riconosciuti.

Quali i tempi previsti per il varo della legge?
Non vorrei metterci più di un mese, al massimo un mese e mezzo. Sicuramente a fine luglio ci sarà la legge approvata dalle commissioni. Sarà calendarizzata in aula in quel periodo. Non so se riusciremo a farla votare nella prima settimana di agosto oppure dovremo aspettare la prima di settembre. L'impegno però è chiudere il testo prima della pausa estiva.

Avete subito pressioni di qualche tipo in queste settimane?
Pressioni no. Ma mi hanno già anticipato che arriveranno, visto che andiamo a toccare un grosso business. Ma godendo dell'investitura diretta di Roberto Maroni, che tiene fortemente a questo provvedimento, nulla ci fa paura. Abbiamo le spalle coperta.


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