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Regione Lombardia: «Il Governo ci dia i dati sull’azzardo»

«Il Mef e il sottosegretario Baretta diano agli enti locali tutti i dati sull'azzardo, scomposti per tipologia di giocata e suddivisi per provincia e città». Lo chiede la Regione Lombardia in Conferenza Unificata Stato Regioni

di Marco Dotti

Non li ha il Ministero della Salute. Non li hanno Asl, operatori dei servizi, dirigenti e tecnici a cui servirebbero per programmare una coerente e corretta opera di contrasto. Non li hanno le Regioni, i comuni. Non li hanno i cittadini. Li hanno però i Monopoli di Stato e il Ministero dell'Economia e, ça va sans dire, i lobbysti.

Parliamo dei flussi monetari dell'azzardo legale. Parliamo dei numeri scomposti per tipologia di gioco, per provincia, città e paese che servirebbero per garantire sicurezza, tutelare salute, proteggere i territori da qui fiumi di denaro che li investono, depauperandoli.

Si chiama "azzardo legale", ma qualche problema deve esserci se quei dati – che esistono, essendo tutto il sistema delle macchinette controllato in rete da Sogei, la stessa società di Stato che gestisce dati fiscali e codici sanitari – non vengono resi pubblici. Da tempo, Governatori, sindaci e, nel nostro piccolo, anche noi (qui) li chiediamo. In ordine sparso.

Oggi però un passo decisivo e coerente allo scopo è stato compiuto: la Regione Lombardia: l'assessore Viviana Beccalossi, per conto del Presidente Roberto Maroni, li ha chiesti direttamente al Governo e al sottosegretario all'economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta. Importante la sede: la Conferenza Unificata Stato Regioni Enti Locali alla quale lo stesso Governo chiede alle Regioni e ai comuniu tutti di deliberare sull'azzardo partendo da una scandalosa asimmetria informativa che si è oramai trasformata in asimmetria istituzionale.

Ora il tema dati è al centro dell'agenda. Quei dati ci sono, il Mef li ha, altri decisori, ma i cittadini tutti devono conoscere. Regione Lombardia vuole proseguire la propria missione di tutela della salute, della sicurezza e il contrasto all'azzardo di massa. Siamo certi che altre Regioni si uniranno alla richiesta: nell'auspicio diventi condizione necessaria ed esclusiva per proseguire il dialogo.

Il dado è tratto: i dati – non coperti da alcun segreto di Stato, né passibili di pregiudizio per l'ordine pubblico – devono essere resi noti. È ora che i cittadini capiscano l'entità della peste finanziaria che chiamiamo "azzardo". E poi, una volta conosciuti i flussi di denaro – mese per mese, provincia er provincia, città per città, "gioco per gioco" – anche i decisori avranno strumenti i più per confermare le proprie scelte.

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