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Regionali: la piattaforma del Forum e delle ong

Una svolta nelle politiche del welfare nella cornice della legge 328, una maggiore omogeneita' tra le politiche regionali a sostegno del terzo settore

di Redazione

Una svolta nelle politiche del welfare nella cornice della legge 328, una maggiore omogeneita’ tra le politiche regionali a sostegno del terzo settore, un impegno chiaro sugli statuti regionali e sulla formazione: sono le principali richieste del Forum del terzo settore ai candidati alle prossime elezioni amministrative, condivise anche dall’Associazione delle ong che vi aggiunge una sollecitazione sul tema della cooperazione allo sviluppo. Forum e Associazione hanno presentato oggi, a Roma, i rispettivi documenti-appello in vista della consultazione elettorale di aprile che costituisce ”un’occasione di cambiamento e innovazione” secondo i promotori. Anche perche’, come ha sottolineato il portavoce del Forum, Edoardo Patriarca, ”in Italia c’e’ preoccupazione e incertezza, c’e’ una difficolta’ crescente e una delusione per le ricette” proposte finora. ”Dell’innovazione non c’e’ traccia – ha spiegato – e tutti gli indicatori mostrano un arretramento che riguarda la competitivita’ e le infrastrutture”. Se si guarda alle politiche sociali, poi, la situazione e’ ancora piu’ fosca: la riforma del sistema di protezione sociale varata nel 2000, la legge 328, ”e’ stata azzerata”, il fondo sociale che istituiva e’ stato dimezzato, la concertazione e il dialogo sociale ”sono stati annullati”. ”Ma noi non ci arrendiamo” ha detto Patriarca, e le prossime elezioni sono ”un’occasione importante per mettere in moto tutte le energie sociali, culturali ed economiche”. A chi governera’ le Regioni nei prossimi 5 anni, quindi, il Forum del terzo settore chiede, innanzitutto, ”un welfare universalistico e municipale”, che si muova nella cornice della legge 328, garantendo e sviluppando in chiave territoriale il sistema di accesso a diritti, servizi, prestazioni. In questo ambito, e’ ritenuta indispensabile l’istituzione di un Fondo sulla non autosufficienza, di misure regionali in direzione di un reddito minimo d’inserimento, di un fondo per l’integrazione degli immigrati regolari e lo sviluppo di una sanita’ ”sempre piu’ territorializzata e vicina ai bisogni delle persone”. La seconda richiesta riguarda ”una legislazione coerente a sostegno del ruolo del terzo settore” e quindi una maggiore omogeneita’ tra le Regioni in questo campo. Terza richiesta, il riconoscimento negli statuti regionali del ruolo del terzo settore e l’elaborazione di norme che promuovano un approccio e pratiche di partnership fra pubblico e terzo settore. La quarta richiesta riguarda l’avvio di un sistema di formazione continua, ”che non sia solo legato alle esigenze produttive ma a quelle della crescita culturale e sociale” e che sia accessibile anche agli immigrati e ai richiedenti asilo. Un documento, quello del Forum, ”pienamente condiviso” dall’Associazione delle ong, come ha sottolineato il suo presidente, Sergio Marelli, che ha posto l’accento, in particolare, sul tema della sussidiarieta’, sulla necessita’ che le Regioni promuovano la formazione nei giovani di una cultura della pace, sulla necessita’ di concedere ai cittadini stranieri che vivono regolarmente in Italia almeno il voto amministrativo. Marelli ha poi chiesto alle Regioni una ”mobilitazione di risorse umane e materiali adeguate” nei confronti dei Paesi poveri del mondo, e che promuovano leggi specifiche per un impegno nella cooperazione internazionale. In particolare, che le amministrazioni regionali, sul modello di quelle comunali, destinino almeno l’8 per mille dei primi tre capitoli di bilancio per il finanziamento alla cooperazione, e che promuovano misure di sostegno e promozione del volontariato.

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