Politica

Reggio, il buon modello di regenerando

Il capoluogo calabrese ha il tasso record di disoccupazione in Italia. L’amministrazione comunale si è mossa in prima persona, mettendosi in un network europeo

di Redazione

Il capoluogo calabrese ha il tasso record di disoccupazione in Italia. L?amministrazione comunale si è mossa in prima persona, mettendosi in un network europeo. E ora fa il primo bilancio Non è arrivato a mani vuote alla firma della Carta delle città europee per l?occupazione, stipulata lo scorso 24 novembre a Reggio Calabria. Giuseppe Scopelliti, quarantenne sindaco reggino in quota ad An, sulla crescita delle politiche lavorative nei contesti locali ha scommesso per davvero. Del resto il territorio di Reggio Calabria detiene il primato della provincia italiana con il più alto tasso di disoccupazione (27,5% contro una media nazionale dell?8,7%). Un dato che si impenna nella classe di età fra i 15 e i 29 anni, fino a raggiungere il 56,7%. Per questo il sindaco due anni fa si propose come guida del network Regenerando (oltre al capoluogo reggino hanno aderito le italiane Roma, Napoli, Palermo, Catania, Siracusa e Salerno, l?inglese Leicester, la francese Chalon sur Soan, la romena Oradea e la greca Evosmos). Una rete sostenuta dalla Comunità europea. Lo stesso Scopelliti ne presenta i risultati: «Si tratta di un bilancio sorprendentemente positivo, che ci ha dato la mossa per proporre a pieno titolo sulla vetrina politica nazionale l?ente locale come vero motore di sviluppo sociale e occupazionale». Da qui l?idea del Manifesto europeo. «Il Comune è l?istituzione più vicina ai cittadini», prosegue. «Ogni strategia di sviluppo non può prescindere da questa realtà». Sono tre le frecce all?arco di Scopelliti: i progetti Carpe Diem e Workmedrc, realizzati sotto il cappello di Regenerando, mentre Obiettivo Occupazione è stata un?iniziativa dell?amministrazione comunale supportata dal ministero delle Infrastrutture italiano. Con una dotazione di oltre 6 milioni di euro, giunti in Calabria nell?ambito dei progetti di sviluppo urbano della Ue, Carpe Diem ha permesso l?avvio di 335 nuove aziende promosse da giovani fra i 18 e i 35 anni, il 46% delle quali ?al femminile?. Di queste, 253 si sviluppano nel turismo, 52 nell?autoimpiego e 30 nella fornitura dei servizi ambientali, culturali e tempo libero. Diverso il mandato di Workmedrc. In collaborazione con Italia Lavoro sono stati effettuati 500 tirocinii formativi presso imprese private, con il vincolo che, a conclusione del percorso, almeno il 50% dei tirocinanti ottenesse un contratto a tempo indeterminato. E così è stato per 360 di loro. Carpe Diem 335 nuove imprese avviate da giovani tra i 18 e i 35 anni di cui il 46% ?al femminile? Workmedrc 500 tirocini formativi 360 tirocinanti al termine del percorso hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato


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