Welfare

Reggio Calabria, materne vietate ai piccoli con disabilità

Il Comune non ha i soldi per nominare gli insegnanti di sostegno e così vieta l'iscrizione al prossimo anno scolastico delle materne ai bambini con disabilità. Succede a Reggio Calabria. L'Agedi onlus minaccia il ricorso al Tar

di Antonietta Nembri

A metà gennaio sul sito del comune di Reggio Calabria appare un avviso come tanti in questi giorni di iscrizione alle scuole. Ma non è un avviso come tutti gli altri. In questo c’è il seme di una grande ingiustizia. A Reggio Calabria, infatti, le scuole d’infanzia comunali saranno off-limits per i piccoli con disabilità. Scritto nero su bianco si leggeSi informa che i bambini con disabilità non potranno esser accolti per l’impossibilità di nominare personale specializzato (insegnanti di sostegno)”.

Poche parole che mandano al macero in un colpo solo le leggi italiani sull'integrazione delle persone disabili e la stessa Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Nel leggerla, Sabina Beretta, reggente calabrese del Coordinamento nazionale Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi si dice «sgomenta» perché si vede ancora una volta costretta a «denunciare l’ennesimo provvedimento capestro che va a penalizzare il già tanto penalizzato mondo della disabilità».
Nella pagina Facebook dell’Agedi onlus Sabina Beretta pubblica una lettera indirizzata alla terna commissariale del Comune di Reggio Calabria nella quale riversa tutto il suo sgomento «Non è una novità che gli asili statali della nostra città siano insufficienti a garantire la frequenza di tutti i bambini disabili reggini, tenendo conto che in ogni classe il rapporto è di 1 bambino disabile per ogni 25 alunni. Questo vuol dire lasciare a casa tanti bambini disabili, bambini che hanno l’esigenza di frequentare l’asilo non come momento ludico ma come terapia riabilitativa per socializzare, elemento questo indispensabile per sviluppare la crescita di qualunque bambino, a maggior ragione quando ad essere interessati sono bambini disabili che non hanno quella sufficiente autonomia e sono limitati nell’ incontrare i compagni fuori dal contesto scolastico», ma ancora denuncia la signora Beretta «Come mamma H, come reggina, come donna, ma anche come dirigente calabrese di un’Associazione nazionale, sono fortemente indignata e scoraggiata per la piega che ha preso la mia città!».

La presidente dell’associazione Agedi onlus, Maria Mirella Gangeri in una nota ufficiale rivolta al commissario prefettizio che regge il Comune di Reggio Calabria ricorda come l’avviso di iscrizione alle scuole dell’infanzia sia contro la legge 104/92 e la legge 62/2000 e avvisa che se entro una settimana la frase incriminata non verrà eliminata e non si ammetterà l’iscrizione dei bambini con disabilità  «saremo costretti a rivolgerci al Tar per chiedere l’annullamento dell'Avviso con annessa richiesta di risarcimento danni anche per discriminazione ai sensi della Legge 67/2006 “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”». Nella nota anche una sottolineatura non di poco conto e cioè che i minori con disabilità certificata non solo non possono essere esclusi dalle iscrizioni, ma anzi i base alla legge 104/92 hanno “priorità nell’iscrizione”.
Ma a Reggio Calabria sembra che il mondo giri alla rovescia e invece della priorità  si vorrebbe vietare loro di frequentare la scuola dell’infanzia.

Non resta che aspettare gli sviluppi di questa vicenda. Ma con l'amaro in bocca, soprattutto considerando che per quei bambini con disabilità che si vedono negata la possibilità di iscriversi alla scuola dell'infanzia i diritti rischiano sempre di dover essere conquistati a suon di carte bollate.

 


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