Economia

Regge bene l’export ma è allarme credito

I dati di analisi del secondo quadrimestre del Centro Studi di Confcooperative. Al Sud rifiutati prestiti da banche nel 60% dei casi

di Redazione

«Credito bancario razionato e costoso, aumento della pressione tributaria e ritardo dei pagamenti, in un contesto di stagnazione prolungata della domanda interna, sono i principali elementi di preoccupazione. Tra le luci si segnala, nelle grandi e medie cooperative, che l’export regge meglio del previsto. La maggioranza assoluta dei cooperatori che si rivolge ai mercati esteri, il 51%, ha giudicato normale il livello degli ordini dall’estero. E, il 15,7% ha valutato alto il livello dell’export». È quanto emerge dalla XXII analisi congiunturale, II quadrimestre previsionale sul III, realizzata da Elabora, Centro Studi di Confcooperative, su un campione di oltre 1.000 cooperative.
 
Liquidità. È peggiorata per il 33,5% delle cooperative a causa dell’allungamento dei tempi di pagamento, è rimasta uguale per il 53,5%, è migliorata per il 13%. Alle tensioni sul fronte della gestione della tesoreria si aggiunge la restrizione del credito.

Accesso al credito. Il 18,4% dei cooperatori che si è rivolto alle banche per un prestito non ha ottenuto alcun importo (percentuale che raggiunge il 60% nel Mezzogiorno) e il 12,2% dei cooperatori ha ottenuto un importo inferiore a quello richiesto. Il 69,2,% dei cooperatori che ha ricevuto un prestito ha registrato un rialzo dello spread applicato dalle banche.
 
Occupazione. Il 66% dei cooperatori ha mantenuto stabili i livelli occupazionali. Il 17,9% ha aumentato la manodopera occupata (percentuale che scende, però, al 6,7% nel Mezzogiorno). Il 16,1%, invece, ha ridimensionato gli organici (percentuale che sale, però, al 26,7% nel Mezzogiorno).
 
Aspettative prossimo quadrimestre. Il 28,4% dei cooperatori ha espresso aspettative di aumento del fatturato, in particolare nel settore agroalimentare. Il 22,2% attende una flessione del volume dei ricavi, mentre il 49,4% non prevede variazioni significative del fatturato nei prossimi mesi. Peggiorano le attese sull’occupazione. Prevalgono, con il 21,9%, le indicazioni di deterioramento della dinamica occupazionale nelle cooperative rispetto a quelle di crescita, che si attestano all’11,9%.
 
Infine, il livello del sentiment sul futuro del Sistema Italia staziona sempre in territorio negativo. Il 90,5% degli operatori intervistati non prevede alcun miglioramento del quadro macroeconomico del nostro Paese a breve termine. Il 45% attende, addirittura, un deterioramento dell’economia nei prossimi mesi, percentuale che sale al 57,8% tra gli operatori della cooperazione sociale. Non sembra, invece, aver perso fiducia e speranza il 14% dei cooperatori del mondo agricolo che attende un andamento più favorevole del Sistema Italia nel breve periodo.

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