Mondo

Regalo di Natale per Obama

Il voto al Senato spiana la strada alla riforma sanitaria

di Gabriella Meroni

Ormai sembra del tutto spianata la strada della riforma sanitaria verso l’approvazione al Senato prima di Natale, la sera della Vigilia. Con un voto nel cuore della notte di ieri infatti èstato superato lo scoglio principale, e quello che ha costretto a tanti compromessi al ribasso, del voto procedurale che permette di bloccare il dibattito in aula e passare alla votazione finale. Ed i democratici hanno avuto il “magic number”, i 60 voti necessari ad impedire il “filibuster”, ovvero l’ostruzionismo ad oltranza da parte della minoranza repubblicana che ha votato compatta, 40 voti, contro il passaggio alla votazione in aula.

Ora è previsto entro giovedì sera il voto finale sul testo della riforma del Senato che, nelle trattative estenuanti per ottenere il sostegno compatto dei 60 del gruppo democratici, ha perso componenti importanti della riforma voluta da Barack Obama, a partire dalla public option, l’ente pubblico di assicurazione. Ma, affermano i leader democratici, mantiene l’impianto di fondo che permetterà a 31 milioni di americani ora senza assistenza di essere assicurati. Critiche al testo annacquato che sta per essere approvato dal Senato sono arrivate tuttavia da molte organizzazioni liberal, malgrado la vedova di un loro beniamino come Ted Kennedy, Vicki, abbia benedetto il voto dalla galleria. «Non c’e’ la public option, non c’è l’allargamento del Medicare e fa veramente troppo poco per garantire che gli americani senza assistenza siano effettivamente in grado di potersi permettere l’assicurazione che dovranno pagarsi», si leggeva in una nota del partito.

La Casa Bianca ha difeso il testo: «È un provvedimento molto, molto forte», ha affermato David Axelrod, un consigliere di Obama, «aiuterà a dare sicurezza a chi oggi è assicurato e aiuterà ad assicurarsi le persone e le piccole imprese che non si possono permettere le assicurazioni. E difenderà tutti gli americani dalle pratiche spregiudicate attuate dalle assicurazioni private». Il testo ha comunque molte differenze con quello approvato alla Camera, che per esempio prevede la public option, e quindi dopo la sua approvazione inizieranno dei – si presume complicati – negoziati tra le due Camere per arrivare a un testo comune. Un processo che la Casa Bianca spera si concluda entro la fine di gennaio, massimo l’inizio di febbraio.

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