Famiglia
Regala un 8 marzo anche a loro
Festeggiare l'otto marzo. Quattro iniziative solidali. Quattro storie in anteprima del numero di VITA non profit magazine in edicola
Info: Amici dei Bambini aibibulgaria@hotmail.com
Safina/Contro l?Aids cantò vittoria per prima. Nome: Safina, 28 anni Paese: Zimbabwe Segni particolari: sieropositiva e madre di un bambino sano Ci sono donne per le quali è tutto più difficile. E che al contempo sanno dimostrare un coraggio da leoni. Sono quelle come Safina, una giovane madre dello Zimbabwe, la prima ad aver aderito al progetto del Cesvi Fermiamo l?Aids sul nascere. Aderirvi voleva però anche dichiarare la propria sieropositività, e non sarebbe stato facile. Ma lei la prima battaglia l?ha vinta: ha dato alla luce un bambino, Takunda (il nome significa “abbiamo vinto”), che ai primi di maggio compirà tre anni. È sano, fuori pericolo, ma su di lui, come del resto sugli oltre mille neonati del progetto, incombe un altro pericolo: quello di rimanere soli. È la nuova sfida che il Cesvi ha deciso di affrontare. Sono ormai centinaia le mamme che rischiano di ammalarsi, poiché la loro sieropositività può trasformarsi in Aids conclamato. Tutte dovrebbero seguire la terapia antiretrovirale. Al momento sono un centinaio le mamme selezionate per iniziare la terapia: Safina è già in cura, ma altre 99 attendono il sostegno a distanza dall?Italia. Con 1 euro al giorno si garantisce la cura, 365 euro all?anno per dare a Safina e alle altre la speranza di vedere crescere i propri figli.Info: Cesvi
Jamila/Chi non la adotterebbe? Nome: Jamila, vedova Paese: Afghanistan Segni particolari: ha avviato un?impresa “Ogni donna è Jamila”: è lo slogan scelto per presentare l?omonimo progetto della Fondazione Pangea. Jamila è una vedova di Kabul: una non-persona per la società afghana all?interno della quale si esiste in quanto figlia, sorella, moglie o madre ?di?. Ma per chi, come a Jamila, il destino ha riservato la vedovanza, non c?è futuro. Non si è nessuno. Su Jamila e la sua voglia di riscatto ha scommesso Simona Lanzoni di Pangea onlus. Nella nuova Costituzione la condizione delle donne ha fatto dei passi avanti, ma prima che dalle enunciazioni si passi alla realtà rischia di passare del tempo. Troppo per le tante Jamila alle quali nessuno fa credito, perché prive di un uomo che faccia da garante. E così restano escluse dai tanti programmi di microcredito attivati, e a loro non resta che la prostituzione e la mendicità. Pangea a Kabul ha deciso di lanciare un progetto di microcredito diretto alle donne. E così dopo Jamila sono state tante, un centinaio a oggi, le donne che si sono scoperte imprenditrici, tanti e diversi i microprogetti d?impresa: dalla sartoria al make up per la preparazione delle spose (che in Afghanistan è un?operazione che dura settimane) alla vendita e creazione di dolci, all?allevamento. Si sono realizzati anche corsi di formazione. Ora ci sono oltre 600 donne che hanno creato un progetto pronto per essere finanziato: a ognuna andranno 100 euro, il rimborso è poi previsto in micro-tranche settimanali. In occasione dell?8 marzo Pangea onlus lancia una ?adozione a distanza? da donna a donna. L?invito è quello di sostenere le vedove, ma anche le orfane, afghane a costruirsi un futuro.Info: Pangea, tel. 02.733202