Sostenibilità

Referendum elettrodotti: Amici della Terra dicono no

Referendum inutile e truffaldinoi, sostiene l'organizzazione

di Gabriella Meroni

«Il referendum è una truffa per coloro che sono impegnati nelle battaglie per una minore esposizione delle popolazioni ai campi elettromagnetici». Questa la forte presa di posizione dell’organizzazione Amici della Terra in merito al referendum proposto dai Verdi con cui si chiede l’abrogazione dell’art.1056 del codice civile che stabilisce l’obbligo per i proprietari dei fondi a dare passaggio agli elettrodotti

Infatti – notano gli Amici della Terra – il merito del quesito referendario non riguarda le norme che regolano la salvaguardia della salute (limiti alle esposizioni, standard di sicurezza ecc.), ma la possibilità di rifiutare il passaggio di un elettrodotto nel proprio fondo. «Non si tratta dunque di una battaglia ambientale ma di un quesito strumentale ad ottenere un maggior numero di votanti sull’unico referendum che interessa davvero i promotori, quello sull’art.18».

«L’esito positivo del referendum», continua il comunicato «andrebbe ad esclusivo vantaggio dei proprietari dei fondi interessati dal passaggio degli elettrodotti che potrebbero rifiutare il permesso all’installazione dei piloni o agli scavi per il passaggio sotterraneo. Le comunità circostanti (abitazioni vicine, edifici di pubblica utilità, altri fondi), pur subendo gli eventuali medesimi effetti dei campi elettromagnetici, non acquisirebbero alcun potere rispetto alla situazione attuale e non potrebbero ricorrere in alcun modo contro la decisione (positiva o negativa) del proprietario del fondo interessato».

«L’effetto del referendum costituirebbe un privilegio ingiustificato per alcuni proprietari di fondi e metterebbe a rischio i diritti della collettività.
Qualora il proprietario del fondo rifiutasse il passaggio, il suo rifiuto potrebbe mettere a rischio la fornitura di energia elettrica di intere zone (quartieri di città, case isolate, paesi, industrie). Questo potenziale ricatto farebbe acquisire al proprietario del fondo attraversato dall’elettrodotto il potere di contrattare con l’azienda elettrica un risarcimento assai superiore ai prezzi di mercato, sia per il semplice passaggio che per l’eventuale acquisto della porzione di terreno interessata. La vittoria del referendum si tradurrebbe fatalmente solo in un aumento indiscriminato delle bollette elettriche per tutti gli utenti. In realtà», è la conclusione, «il referendum è inutile».

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