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Referendum anti stipendi d’oro

Cosa succede in Lombardia?

di Alba Arcuri

Regione Lombardia. Depositate 100 firme per l?avvio di tre referendum abrogativi regionali su indennità e vitalizi dei consiglieri e sulla riforma sanitaria. 27 febbraio 1998.
Nuova singolare iniziativa del consigliere regionale di Rifondazione comunista Corrado Delle Donne, che si era già distinto per la sua battaglia contro gli stipendi d?oro dei colleghi, versando gran parte dei 12 milioni che incassa mensilmente alla cassa disoccupati dell?Alfa Romeo e tenendo per se solo 1 milione e mezzo. Ha ora annunciato che con la sua nuova formazione politica, da aprile inizierà a raccogliere le firme per tre referendum abrogativi regionali: due su indennità e vitalizi dei consiglieri lombardi, uno sulla riforma sanitaria regionale.
Il 27 febbraio Delle Donne ha provveduto a depositare le 100 firme necessarie all?avvio dello strumento referendario, prevedendo di raccogliere almeno 90 mila adesioni e di raggiungere facilmente le due o tremila firme. Il consigliere comunista ha inoltre ricordato che giace ormai da due anni nell?aula dell?assemblea lombarda la sua proposta di legge contro i superguadagni dei consiglieri regionali.
Secondo i dati riportati dal Bollettino Ufficiale della regione Lombardia sui redditi dei consiglieri nel ?96, in testa alle classifiche dei più ricchi c?è il consigliere dei popolari, e consulente d?azienda Gianfranco Cerutti con 546 milioni annui. Seguono l?assessore alla Cultura Marzio Tremaglia di An con 367 milioni e il capogruppo di Fi Onofrio Amoruso Battista con 342 che battono i due presidenti, Roberto Formigoni (Cdu) presidente della Giunta con 322 milioni, e quello del Consiglio, Giancarlo Morandi di Fi che si attesta sui 293 milioni annui.

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