Economia

Reddito Minimo Vitale: così la Spagna affronta il nodo povertà-pandemia

Dal 15 giugno, oltre 850mila persone potranno beneficiare di un reddito di base, l'Ingreso Minimo Vital, che andrà da 461 a 1015 euro e riguarderà anche gli stranieri, purché residenti in Spagna da almeno un anno

di Marco Dotti

Il 29 maggio scorso il Governo spagnolo ha approvato un progetto per il reddito minimo di sussistenza, il cosiddetto Ingreso Mínimo Vital. L’obiettivo è migliorare la situazione delle oltre 850 mila famiglie che, oggi, vivono in condizioni di povertà, con un reddito medio di 310 euro al mese.

Il provvedimento dovrebbe dunque interessare il 17% della popolazione spagnola, per un totale di 2,3 milioni di persone (1,6 quelle in condizioni di povertà estrema).


L’ammontare, che varierà a seconda del nucleo familiare, della situazione patrimoniale e di quella reddituale complessiva, va da un minimo di 461 euro a un massimo di 1.015 euro al mese con un impatto sulle finanze pubbliche di 3 miliardi di euro l’anno.

Le già precarie condizioni di vita dei più poveri in Spagna sono precipitate a causa dall'epidemia di Covid-19. Enorme l'aumento delle richieste di aiuti alimentari a organizzazioni come la Caritas, la Croce Rossa e i banchi alimentari. Richieste raddoppiate o addirittura triplicate, a seconda della regione e della città del Paese.

La povertà grave (meno di 370 euro per una persona e meno di 776 euro per due adulti e due bambini), spiegano dalla Caritas spagnola, è aumentata del 30% e raggiunge 1 milione di persone tra le famiglie che la Caritas stessa accompagna.

Non bastasse, 3 famiglie su 10 in Spagna non hanno attualmente alcun reddito, circa 450.000 persone che vivono in famiglie accompagnate dalla Caritas non guadagnano attualmente un solo euro, con un aumento del 136% rispetto al pre-crisi.

Il Reddito Minimo Vitale avrà un impatto significativo sulle famiglie monoparentali, il 90% delle quali sono guidate da donne, e il 30% dei beneficiari saranno minori.

In Spagna oltre il 26% dei minori di 16 anni vive in famiglie con redditi al di sotto della soglia di povertà.

Alla misura di sostegno potranno accedere le persone di età compresa tra i 23 e i 65 anni che risiedono in Spagna da almeno un anno senza interruzioni, indipendentemente dalla cittadinanza.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.