Welfare

Reddito minimo: è vero che tanti se ne approfitterebbero?

Negli Stati Uniti si pensa di introdurre limiti di spesa per chi riceve assegni sociali e aiuti cash, dopo alcuni casi in cui i poveri utilizzavano i soldi pubblici per andare dall'estetista, dal mago o al casinò. Ma la stragrande maggioranza dei destinatari è onesto. Ecco le cifre

di Gabriella Meroni

Alcuni li hanno beccati in crociera, altri nei locali di lap dance, altri ancora nei centri estetici, moltissimi a Las Vegas. E gliel'hanno giurata. Sono i percettori degli assegni sociali americani, i food stamp o altre forme di benefici diretti ai poveri (comprese speciali carte bancomat, nella foto), che in alcuni casi hanno deciso di spendere questi soldi in modo inappropriato. Non per pagare l'affitto, o per comprare cibo o pannolini, ma per divertirsi, fare vacanze o giocare d'azzardo: anni fa gli investigatori della California avevano calcolato che oltre 11,8 milioni di dollari pubblici destinati a persone in stato di bisogno erano stati prelevati dai titolari dei "bancomat sociali" da sportelli situati nella città di Las Vegas, in Nevada. Dove come è noto i supermercati sono pochi e i casinò, invece, qualcuno in più.
Di qui polemiche infinite, fiumi di inchiostro sui giornali e un progetto di legge che in Kansas è arrivato al termine dell'iter legislativo in questi giorni, e sta per definire i settori merceologici nei quali i beneficiari di aiuti economici antipovertà non potranno spendere i soldi ricevuti. Niente acquisti dunque di lingerie, massaggi, spa, sigarette, manicure, piercing, sale giochi, sexy shop, crociere e perfino maghi e chiromanti. E un limite di 25 dollari al giorno di prelievo da sportelli bancomat.
Ma possibile che la maggioranza dei poveri utilizzi i benefici sociali per frivolezze, e non per acquistare beni di prima necessità? Infatti non è possibile, come documenta uno studio realizzato due anni fa da Ann Foster e William Hawk del Bureau of Labor Statistics del governo americano, dal quale è emerso che la prima voce di spesa dei poveri è rappresentata dall'affitto di casa, seguita dalle spese per il cibo e da quelle per i trasporti. Un budget, tra l'altro, ridotto: la famiglia americana povera con figli minori oggetto dello studio, composta in media da 3,7 membri (ah, le medie matematiche…), ha a disposizione 6.460 dollari l'anno per mangiare, pari a 124 dollari la settimana. Per la casa se ne vanno in media 227,6 dollari la settimana, per i trasporti poco più di 101. La quarta voce di spesa, costituita dalle spese assicurative e previdenziali, è pari a 36 dollari la settimana, mentre per lo "svago" si hanno a disposizione 25,9 dollari a famiglia. Modesta la spesa per le cure mediche: solo 16,85 dollari la settimana.
«Non è che chi riceve food stamp o altri benefici sociali li spenda sempre in modo oculato, o non prenda decisioni economicamente sbagliate» ha scritto il sito Slate.com «E neppure è da dire che questi interventi siano al 100% immuni da truffe. Il punto però è che le storture rappresentano casi sporadici, che vengono utilizzati per demonizzare le tante persone che fanno realmente fatica a tirare avanti».

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