Politica
Recupera chance la pdl sul fondo non autosufficienti
HANDICAP. Governo e Parlamento al lavoro sui testi
Ricomincia il pressing (e questa potrebbe essere la legislatura buona) per la creazione di un Fondo per la non autosufficienza. Mentre il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi ha annunciato che proporrà al più presto all?esecutivo di procedere alla sua creazione (lo ha descritto come un «fondo universalistico, messo a disposizione con criteri selettivi»), i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno incassato un?importante assunzione d?impegno anche dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti.
Nel corso di un incontro a Montecitorio, Bertinotti si è impegnato a far sì che, a partire dalla proposta di legge d?iniziativa popolare dei sindacati dei pensionati, si possa provare a far convergere tutti i gruppi parlamentari (che, peraltro, nella passata legislatura erano già giunti a formulare un articolato bipartisan in proposito, poi sfumato a causa dello stop del governo circa la copertura economica, che prevedeva una ?tassa di scopo?). I sindacati dei pensionati hanno voluto sottolineare l?aspetto universalistico della legge, che interessa non soltanto gli anziani, ma anche giovani e bambini disabili: una platea che sfiora i 3 milioni di persone.
Governo e Parlamento, pertanto, hanno una doppia base di partenza su cui lavorare: il testo unificato della pdl rimasta al palo presso la commissione Affari sociali della Camera e il testo della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dai sindacati, per la quale hanno raccolto oltre 540mila firme. Quella pdl è diventata un atto parlamentare ed è stata pubblicata negli atti della Camera (n. 6270). Tra gli obiettivi dichiarati: incrementare il sistema di prevenzione, contrasto e riabilitazione dei processi di non autosufficienza e determinare i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali.
Sono definite «non autosufficienti» le persone con disabilità fisica, psichica, sensoriale, relazionale accertata attraverso l?adozione di criteri uniformi su tutto il territorio nazionale secondo le indicazioni dell?Oms e attraverso una valutazione multidimensionale delle condizioni funzionali e sociali. A favore della persona non autosufficiente viene predisposto un Piano individualizzato di assistenza che stabilisce le prestazioni di cura, di riabilitazione, di assistenza personale, di aiuto nel governo della casa e, qualora necessarie, misure di sostegno al reddito personale.
Il Fondo nazionale per la non autosufficienza è finanziato attraverso il coordinamento con i benefici economici già erogati dallo Stato alle persone con invalidità, sordomutismo e cecità e altre misure (dai contributi di solidarietà calcolati ai fini dell?Irpef sui redditi di importo superiore a 100mila euro annui fino al recupero del lavoro nero e dei premi e lotterie non riscossi).
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