Welfare

Record assoluto di rimesse, emigrati pilastro dell’economia

Secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, i lavoratori all'estero inviano ogni anno nei paesi poveri oltre 400 miliardi di dollari, il 6% in più di un anno fa. Le nazioni più beneficiate sono India e Cina. Ma altri paesi, come il Tagikistan, senza emigrati perderebbero metà del Pil

di Gabriella Meroni

Un nuovo record è stato stabilito per quanto riguarda le rimesse degli immigrati verso i paesi in via di sviluppo: secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, pubblicati il 2 ottobre, le rimesse quest'anno cresceranno del 6,3% rispetto a un anno fa, raggiungendo i 414 miliardi di dollari. Se si continuerà di questo passo, informa la Banca mondiale, nel 2016 le rimesse raggiungeranno il traguardo stellare del mezzo trilione di dollari, cifra per altro già raggiunta se si considerano anche le rimesse verso i paesi ricchi: il totale mondiale si assesta infatti a quota 550 miliardi.
Nel dettaglio, sono Cina e India a fare la parte del leone quanto a paesi riceventi, rappesentando da sole un terzo del totale. Ma sono le rimesse verso i paesi poveri a crescere al ritmo più sostenuto: sempre secondo la World Bank, da qui al 2016 il tasso di crescita annuale toccherà il 9%, facendo raggiungere quota 770 miliardi alle rimesse mondiali. I movimenti nella classifica delle rimesse e dei paesi inoltre sono dovuti al fatto che secondo la Banca Mondiale molti paesi a forte emograzione non fanno più parte delle "nazioni in via di sviluppo": è il caso per esempio di Russia, Lettonia, Lituania e Uruguay.
Ma ecco la classifica dei paesi che ricevono più fondi dai lavoratori all'estero. In termini di volume, al primo posto troviamo l'India (71 miliardi di dollari annui ricevuti) seguita da Cina (60 miliardi), Filippine (26), Messico (22). Nigeria (21) ed Egitto (20). Più distanziati, ma comunque fortemente dipendenti dalle rimesse sono altri paesi come Pakistan, Bangladesh, Vietnam e Ucraina. Ancora più impressionanti però sono i numeri relativi alla percentuale di prodotto interno lordo che alcuni paesi devono alle rimesse degli emigrati: il Tagikistan, per esempio, deve ben il 48% del Pil al lavoro degli espatriati, il Kirghizistan il 31%, Nepal e Leshoto il 25%, Moldavia 24%. 
 

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