Welfare

Rebibbia femminile: ma che bella protesta!

Uno sciopero della fame che diventa cibo per anziani e senza fissa dimora. Il plauo di Comunità di Sant'Egidio

di Redazione

Domenica 22 agosto le detenute di tutte le sezioni della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia (circa 300 donne) hanno organizzato, insieme ai detenuti di molte carceri italiane, una protesta pacifica per solidarietà con i detenuti del carcere romano di Regina Coeli e per chiedere nuovamente un gesto di clemenza in considerazione del sovraffollamento e delle difficili condizioni in cui versano molte carceri italiane. Le detenute di Roma hanno scelto di protestare con uno ‘sciopero del vitto, rinunciando cioè al vitto dell’Amministrazione Penitenziaria e hanno chiesto alla Direzione del Carcere di donare tutto il vitto alla Comunità di Sant’Egidio perché venisse distribuito ai poveri. Così alle 12.30 siamo andati al carcere femminile con il furgoncino della Comunità e le detenute che lavorano nella cucina del carcere lo hanno riempito. Il menù di oggi era: pomodori col riso, pasta fredda col basilico, arrosto di manzo. Oltre a questo sono stati donati pomodori, insalata, pane, parmigiano, frutta, olio, sale, zucchero, latte e fette biscottate, mortadella, crostate all’albicocca in grande quantità. Il furgoncino partito da Rebibbia ha raggiunto tutte le case alloggio della comunità: Magna Grecia, via Anicia, via della Cisterna, Palazzo Leopardi, via Sacchi, via Fonteiana e infine la Mensa di Via Dandolo. Nella serata di ieri la distribuzione di pasti per alcuni barboni romani. Anche due donne zingare che chiedevano l’elemosina a Piazza Santa Maria in Trastevere si sono avvicinate e hanno potuto mangiare. Le detenute di Rebibbia sono fiere del fatto che la loro protesta può aiutare i più poveri. Sono state ringraziate dalla Comunità di Sant’Egidio con il messaggio che segue, e che domani, lunedì, sarà affisso in tutte le sezioni del carcere:


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