Sostenibilità

Reach1/«Noi, con le mani legate. Chi importa ha mani libere»

I motivi del no:«I prodotti in entrata non avranno controlli uguali». Parla il responsabile ambiente per la confindustria Lombardia

di Chiara Sirna

Agli industriali così com?è non sta bene, di modifiche ne vorrebbero fare parecchie. La proposta di legge sul regolamento Reach per analizzare,
registrare e autorizzare le oltre 100mila sostanze chimiche immesse nell?ambiente ha spaccato a metà il mondo dell?imprenditoria
e degli ambientalisti. Come uscire dall?impasse? «Riducendo i costi,
imponendo la registrazione anche alle ditte straniere e rapportando i prezzi non
alla quantità, ma alla pericolosità delle sostanze», spiega Aldo Vignati, responsabile Ambiente e infrastrutture per Confindustria Lombardia.

Ecomondo: In che misura i costi danneggiano il tessuto produttivo italiano?
Aldo Vignati: Le stime dei costi di applicazione, spalmati su 11 anni, parlano di 7 miliardi di euro, di cui 1,2 per l?industria chimica e 5,8 a carico degli utilizzatori. Gli obblighi infatti riguarderebbero
tutti coloro che nella catena produttiva ricorrono a sostanze chimiche,
quindi stamperie, mobilifici e così via.
Ecomondo: Le ditte medio-piccole verrebbero maggiormente penalizzate?
Vignati: Sostenere spese elevate per imprese di grosse dimensioni è più facile rispetto a un artigiano. Reach poi è complicato, per applicarlo c?è bisogno di supporto. In Lombardia si sta pensando a un centro specializzato che fornisca assistenza a pagamento.
Ecomondo: C?è un ritardo delle aziende sul piano dell?aggiornamento?
Vignati: Di Reach si parla da nove anni. Il nostro sistema di medie e piccole imprese è più impegnato a produrre che non a creare centri di ricerca. In ogni caso non è che fino ad oggi non si sia fatto nulla. Ogni sostanza prima di essere immessa sul mercato deve essere esaminata.
Ecomondo: Cos?altro obiettate?
Vignati: Il regolamento riguarda solo i paesi dell?Ue. Per cui tutte le ditte di importazione si troverebbero a godere di un enorme vantaggio competitivo. È assurdo perseguire un impegno per poi compromettere tutto facendo entrare in Italia prodotti non autorizzati. Potrebbe anche verificarsi una delocalizzazione all?estero per le medie e piccole attività: si
parla di un costo di due milioni di euro per i test delle sostanze di serie A.
Ecomondo: E poi?
Vignati: L?obbligo di ripetere sempre i test, anche se sono già stati fatti. Sarebbe molto meglio e molto meno costoso avere un patrimonio informatico.
Ecomondo: Di benefici non ne vede?
Vignati: A chi non piace l?idea di tutelare la salute umana e l?ambiente certificando la nocività delle sostanze chimiche? È sui modi che abbiamo da ridire.
Ecomondo: Se Reach passasse?
Vignati: Prima di entrare in vigore ci vorranno sette anni. Il tempo per prepararsi non manca. Certo è che quando c?è, una legge la si rispetta.

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