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RDC: Pittella e Kyenge sulle tracce dei minerali “insanguinati”

Una delegazione di eurodeputati del Gruppo Socialisti e Democratici attualmente in Repubblica Democratica del Congo (e fino al 12 aprile) per incontrare le autorità congolesi, l’opposizione e la società civile. In programma: le elezioni del 2016, il caso del Dott. Mukwege e, soprattutto, la lotta contro il traffico illegale di minerali nel Kivu

di Joshua Massarenti

Una delegazione composta da deputati europei del Gruppo Socialisti e Democratici (S&D) è attualmente in Repubblica Democratica del Congo (RDC) per una missione d’informazione che prevede prima a Kinshasa, e poi nel Sud Kivu, incontri con le autorità congolesi, membri dell’opposizione e rappresentanti della società civile. A guidare la delegazione è il capogruppo degli S&D e vice-Presidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, affiancato da altri quattro eurodeputati: Cecile Kyenge (vice-Presidente dell’Assemblea Parlamentare Paritaria UE-ACP), Maria Arena (portavoce e co-relatrice del rapporto d’iniziativa sui "minerali del sangue"), Elena Valenciano (Presidente della sotto-commissione per i diritti umani del Parlamento UE) e Linda McAvan (Presidente della Commissione Sviluppo, DEVE).

“Stabilizzare la regione Africana dei grandi laghi è di importanza primordiale”, ha dichiarato Gianni Pittella. “La ragione principale di questa visita consiste nel sottolineare l’importanza che il gruppo S&D attribuisce al rafforzamento delle relazioni tra l’Unione europea e il continente africano, cominciando con la Repubblica Democratica del Congo, perché la stabilizzazione della regione dei grandi laghi è di un’importanza primordiale”, ha spiegato Pittella. “L’interesse che il gruppo S&D ha per la RDC e per gli altri stati Africani è evidente. E’ attraverso una cooperazione, fra l’UE e l'Africa, più matura rispetto al passato, che possiamo contribuire a migliorare le condizioni di vita e di sicurezza in Africa e difendere la dignità dei cittadini africani, per contribuire allo sviluppo economico cosi come al rafforzamento della democrazia.”

A Kinshasa, dove la delegazione è sbarcata ieri sera, oggi gli eurodeputati hanno incontrato membri del governo congolese – tra cui il Primo ministro Matata Ponyo Mapon, ma non il Presidente Joseph Kabila, nonostante una richiesta d’appuntamento fosse stata indirizzata all’ambasciata congolese a Bruxelles -, nonché i Presidenti della Camera dei deputati (Aubin Minaku) e del Senato (Léon Kengo wa Dondo). In questi incontri, i deputati S&D hanno il punto sulle elezioni presidenziali e legislative in programma nel 2016 su cui pesa la possibile candidatura del presidente uscente Kabila per un terzo mandato, in violazione della Costituzione. "E' assolutamente necessario che il calendario elettorale, da cui dipende la stabilità democratica e istituzionale" del paese "venga rispettato", ha dichiarato Pittella. A ruota, Cecile Kyenge ha insistito sulla necessità "che tutti i partiti politici, di maggioranza e di opposizione, dialoghino fra loro e si assicurino che le risorse finanziarie saranno sufficienti per garantire il buon svolgimento del voto nell'insieme del paese".

Le ambizioni di Kabila – mai rese ufficiali – si scontrano con una parte del popolo congolese e del Parlamento che hanno già manifestato la loro contrarietà ai disegni del presidente congolese. Nel gennaio scorso, centinaia di giovani erano scesi in strada per contestare un disegno di legge elettorale che legava la tenuta delle elezioni presidenziali e legislative alla realizzazione di un censimento generale della popolazione congolese. Un censimento che, secondo l’opposizione, avrebbe preso anni consentendo a Kabila di prolungare il suo attuale mandato. Le contestazioni al regime furono duramente represse dalla polizia con un bilancio di decine di morti.

Nel Sud Kivu, gli eurodeputati socialisti faranno tappa Bukavu dove andranno a visitare l’ospedale Panzi diretto dal Dott. Denis Mukwege, a cui il Parlamento europeo ha consegnato nell’ottobre scorso il “Premio Sakharov 2014 per la libertà di pensiero”. Mukwege è un medico congolese che dedica la sua vita a ricostruire i corpi e le vite di decine di migliaia di donne e ragazze congolesi, vittime di stupri collettivi e di brutali violenze sessuali nella guerra in atto nell’est della RDC. Dopo aver ricevuto il Premier, le pressioni sul Dottor Mukwege si sono moltiplicate. “La nostra sarà una visita di solidarietà”, ha ricordato Elena Valenciano, che ha accolto il 27 marzo scorso fa il celebre medico congolese a Bruxelles per un incontro con i membri della sotto-commissione per i diritti umani del Parlamento UE. “E’ anche un modo per manifestare il sostegno del gruppo S&D e quello del Parlamento europeo, che intende seguire con grande attenzione questa vicenda”.

La visita nel Sud Kivu sarà un’occasione per andare al cuore del problema di questa provincia martoriata da oltre due decenni dai conflitti armati: lo sfruttamento illegale delle sue risorse minerarie.”Il Congo è il più grande produttore al mondo di Coltan e altri minerali utili per l'industria mondiale di telefonini, computer e componentistica elettronica”, ha sottolineato Gianni Pittella. “Produzione ed estrazione di questi minerali da anni finanziano mercenari e squadroni della morte che fanno dello stupro uno strumento di distruzione umana e sociale. Abbiamo preso nota dell'interesse espresso dalle autorità congolesi nei confronti della regolamentazione europea sul traffico dei minerali insanguinati. Andremo nelle miniere di Coltan per capire e conoscere e per portare nel Parlamento europeo la battaglia per la tracciabilità vincolante dei materiali usati dalle multinazionali in Europa”. Dello stesso parere è l’eurodeputata del PD, Cecile Kyenge: “Porteremo nel Parlamento europeo la battaglia per la tracciabilità vincolante dei minerali usati dalle multinazionali in Europa”, ha dichiarato l’ex ministro italiano per l’Integrazione, “e fermare il commercio di minerali insanguinati”.

Infatti il Parlamento UE sarà chiamato a pronunciarsi su una proposta della Commissione UE che mira a garantire un approvvigionamento sostenibile da parte delle imprese di minerali provenienti da zone di conflitto. L’obiettivo è quello di rompere il legame tra le risorse naturali e le guerre che seviziano in molte parti del mondo, come nell’est della RDC, dove gruppi armati si finanziano attraverso lo sfruttamento del sottosuolo congolese. Ma per il Gruppo S&D la proposta della Commissione europea è insufficiente. “Il regolamento proposto sulla tracciabilità dei prodotti realizzati con minerali come il coltan non è vincolante”, sostiene Maria Arena, portavoce del gruppo sui conflitti dei minerali. Se nella Commissione DEVE del Parlamento UE, i gruppi politici hanno trovato un’intesa, tutt’altra aria sta tirando nella Commissione INTA (commercio internazionale), dove gli eurodeputati del PPE si stanno opponendo alle ambizioni dei socialisti e democratici. “E’ una partita difficile”, rivela una fonte del gruppo S&D, “ma non impossibile”. La visita della delegazione su uno dei siti di produzione ha proprio l’obiettivo di toccare con mano il dramma dello sfruttamento delle risorse minerarie congolesi e, una volta tornati in Europa, convincere una volta per tutte il Parlamento UE della necessità di adottare una legislazione che renda totalmente trasparente l’intera filiera, dalla produzione al consumo.

Photo credit: © Parlamento europeo 2015

Ascolta le interviste realizzate a Denis Mukwege e ad Elena Valenciano il 27 marzo presso il Parlamento europeo per l'agenzia Infos Grands Lacs, media partner di VITA/Afronline.

 


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