Tra i tanti punti di osservazione sul non profit quello della ricerca e sviluppo credo sia tra i meno frequentati anche se le statistiche dell’Istat coprono un arco di tempo recente ma significativo. L’impatto, se paragonato a quanto avviene nella pubblica amministrazione e nelle imprese, è ancora limitato anche se andrebbe parametrato al numero di istituzioni e alle loro caratteristiche strutturali. A fine 2007 la quota di ricerca intra muros (cioè con proprio personale e attrezzature) realizzata da organismi non profit era circa il 3,5% del totale degli investimenti, che ammontavano a 18,3 miliardi (1,18% del Pil). Interessante anche la dinamica: dopo una partenza a rilento tra il 2004-2005 (forse anche perché si stava completando il database), il trend s’impenna per poi appiattirsi nel biennio successivo (intorno ai 600 milioni di euro, +1%). I dati della rilevazione Istat arrivano a fine 2007 (per essere pubblicati due anni dopo!), ma sono disponibili informazioni previsionali: freddine quelle del 2008 e molto buone quelle per il 2009 (oltre i 700 milioni di investimento). Il tutto al netto della crisi. Una tendenza, quella del non profit che fa ricerca, a mezza via tra la recessione degli investimenti pubblici (-9% tra 2006 e 2007) e la crescita di quelli delle imprese for profit (+15%). La domanda sorge spontanea: sono tanti o sono pochi questi soldi? Difficile rispondere. Non si sa quanti sono gli organismi non lucrativi che hanno dichiarato di aver svolto attitivà di ricerca e non è facile comparare i dati coi settori pubblico e for profit. Certamente c’è quindi molto da fare. E il censimento Istat programmato il prossimo anno aiuterebbe molto a migliorare la qualità informativa. Peccato che tutto sia bloccato, così come le indagini settoriali su fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, ecc. Forum se ci sei batti un colpo!