Non profit

Razzismo? Sì, no, forse…

Tiene ancora banco sui giornali di oggi il tema della xenofobia

di Franco Bomprezzi

L’Italia si interroga: siamo diventati razzisti? Oppure “solo” xenofobi? Oppure è in atto un tentativo di montatura per screditare le forze di polizia? L’ultima mossa è quella del ministro dell’Interno Maroni: non esiste l’emergenza razzismo, anzi mi costituisco parte civile a fianco della polizia contro  la cittadina somala che ha denunciato di essere stata maltrattata per ore all’aeroporto di Ciampino. Ecco come i giornali di oggi affiancano questo argomento al tema preoccupante della crisi economica.

 

Apertura ancora sulla crisi economica (“Banche, Germania in trincea”), ma di spalla la Repubblica mette “Maroni: «Non esiste l’emergenza razzismo»” e appena sotto “Ma siamo il popolo più spaventato” di Ilvo Diamanti: «Il contagio razzista ha coinvolto l’Italia. Perlomeno: nel linguaggio pubblico. Fino a ieri l’altro era un tabù». Oggi invece, continua Diamanti, a denunciare il razzismo sono Famiglia cristiana e il Manifesto. In realtà da noi il razzismo c’è come nel resto d’Europa (dove si verificano episodi molto violenti, anche più che da noi). In realtà una ricerca comparativa di cui Repubblica anticipa i risultati mostra che il livello di guardia è tornato sui livelli del 1999: gli stranieri suscitano allarme e paura come allora. Forse più che di razzismo si dovrebbe – precisa Diamanti – parlare di xenofobia. Alimentata dalla paura: «La paura, tuttavia, è alimentata dall’uso politico dell’immigrazione. Dal fatto che la paura degli immigrati e  dei rom “paga”. In termini elettorali e di consenso».
I servizi a pagina 6. Comincia Alberto Custodero: “L’emergenza razzismo non c’è, solo episodi”: è il succo della tesi del ministro, che prende le distanze dal presidente Napolitano e dal Papa, nonché da Fini, presidente della Camera.  Maroni invece è convinto che ci siano molte montature, l’ultima delle quali sarebbe quella di Amina Sheikh Said che ha denunciato di essere stata umiliata e maltrattata dalla polizia a Ciampino. Il ministero si costituirà parte civile perché, a dire di Maroni, «non si può permettere che si infanghi la polizia accusandola di comportamenti razzisti». Fra le posizioni politiche, degna di nota quella del presidente del Senato, Schifani: nel nostro Paese «il razzismo  non può esistere perché non è nel nostro Dna». Nella stessa pagina, la notizia che Emmanuel sarà operato occhio sinistro e che ci sarebbe un testimone: «ho sentito urlare. C’era quel ragazzo per terra, con quattro uomini e una donna che lo tenevano per non farlo muovere…».

In prima pagina del Corriere della Sera Giuseppe De Rita firma un editoriale sugli episodi di violenza contro immigrati sostenendo che esiste «un notevole scollamento fra le polemiche in corso e la più fisiologica e silenziosa evoluzione del modo con cui si fa quotidianamente integrazione degli immigrati nelle fabbriche, nelle famiglie,  nelle realtà locali italiane». Il dare enfasi a episodi scatenando le drammatizzazioni mediatiche o politiche – dice in sintesi De Rita – «ci allontana dalla realtà», sia dall’integrazione positiva che sta comunque avvenendo sia dai veri problemi che hanno investito, soprattutto, le periferie delle grandi città, «nella cui anomia senza socializzazione si intrecciano pericolosamente la devianza degli immigrati e l’aggressività di bulli e teppisti indigeni». Al caso della donna somala che ha denunciato la polizia dell’aeroporto di Ciampino per abusi e minacce, Il Corriere dedica un primo piano, due pagine che danno conto delle reazioni politiche alla decisione del ministro dell’interno Roberto Maroni di costituirsi parte civile a favore della polizia. Dubbi sulla veridicità delle affermazioni della donna ci sono anche nel Pd. La differenza fra i due schieramenti sta soprattutto nel negare o nell’affermare che ci sia una “deriva razzista” nella società italiana. Le dichiarazioni di esponenti del Pdl, per quanto riporta il Corriere, vanno nella prima direzione e quelle di esponenti del Pd nella seconda, se pur con toni e accenti diversi. Marco Minniti (Pd) sottolinea che Maroni sbaglia «a non raccogliere l’invito del presidente della Camera che ha proposto un osservatorio parlamentare su questi episodi».

Le foto ( già pubblicate) di copertina sul Giornale sono dedicate alla somala e al cinese  vittima del pestaggio di Roma. La didascalia unica:  “Storie di immaginario razzismo” e quelle particolari  ” La somala fermata a Ciampino? Avena precedenti per droga”  e ” nella gang che picchiò il cinese “la metà sono figli di immigrati”. A pag. 2 un pezzo di Cristiano Gatti  dal titolo “Il razzismo che non c’è. Quell’Italia xenofoba inventata dai giornali” dove si dice  che è “tutta una strategia della sinistra: sfruttare  ogni episodio di cronaca. Un calcolo utilitaristico  dell’opposizione: investire sul bonus  elettorale  degli immigrati quando voteranno”. Di spalla  Giannino della Frattina  riprende le parole del ministro Maroni a latere della festa della libertà di Milano . «Non è emergenza. Colpiremo i singoli abusi e anche certe montature» . A pag. 2  ritratto della  donna somala, con diversi precedenti per droga e che ora  dopo la vicenda all’aeroporto ha una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Malpica invece torna sul caso del cinese pestato e rivela che tra i teppisti ci sono ragazzi di seconda generazione.

La Stampa ignora il dibattito sul razzismo e l’uscita di Maroni. In compenso in prima ospita un intervento di Piergiorgio Odifreddi, che è una rilettura in chiave italiana del discorso di M.L. King “I have a dream”. Il sogno di Odifreddi è la rigenerazione del nord padano oggi, secondo lui, in preda al fanatismo razzista. Un intervento che dimostra come gli intellettuali non c’azzeccano. Una questione esagerata, tanto più che, se proprio si vuole guardare, gli episodi di razzismo sono disseminati tutt’Italia.

E inoltre sui quotidiani di oggi:

La Bibbia in tivù
La Repubblica – A pagina 13 Marco Politi: “«In principio era il verbo» con il Papa e Benigni parte la maratona della Bibbia”: 7 giorni e 6 notti fino all’11 ottobre. 139 ore, in tutto 1250 lettori. In appoggio alla cronaca, Alberto Stabile intervista Shear Cohen (co-presidente della Commissione per il Dialogo tra il Vaticano e Israele): “Io, primo rabbino in un Sinodo quanta strada dopo i secoli dell’odio”: domani partecipa al Sinodo dei Vescovi («Oggi c’è rispetto reciproco e nessuno vuole cambiare l’altro»).

Corriere della Sera – Nella basilica romana di Santa Croce prosegue la lettura della Bibbia, trasmessa per intero da Rai Educational, la prima e l’ultima ora anche in Rai. Il Corriere dedica due pagine all’iniziativa riportando commenti sull’iniziativa. Per l’attore Moni Ovadia: «La Bibbia è una fonte viva, leggerla e basta non aiuta», per Gian Maria Vian invece lo spettacolo  si addice alla Bibbia: «Dalle sacre rappresentazioni è nato il teatro occidentale».

Cani pericolosi
La Repubblica – R2: focus su “Uomini e cani (feroci). Sebastiano Messina spiega la posizione di Francesca Martini, leghista sottosegretario alla salute (che vuole abolire gli elenchi dei cani pericolosi, perché «non esistono. Esistono razze storicamente più reattive, ma questo non vuol dire che siano più pericolose», e che toglierà l’obbligo della museruola, responsabilizzando i proprietari). Insomma la Martini si schiera coi pitbull, mentre altri, fra cui il Codacons, fanno notare che le aggressioni sono in aumento… Mentre una veterinaria sottolinea che alcune razze sono state selezionate proprio per essere aggressive. Insomma, la frontiera del neo-liberismo passa sulla linea canina (mentre paradossalmente si difende la libertà dei cani, vengono messe in discussione altre libertà personali…).

Aborto
Corriere della Sera – Focus sulla 194. A trent’anni dall’approvazione (1978) sono i ginecologi italiani a tracciare un bilancio di come la legge è applicata. Domani a Torino durante il congresso della Sigo verrà presentata un’indagine effettuata in 45 centri italiani e Il Corriere anticipa i numeri, sottolineando che in Italia si fanno ancora 15mila aborti clandestini. Il titolo del servizio è «194, aumentano gli obiettori. Tanti gli aborti clandestini». Le interruzioni di gravidanza nel 2007 sono diminuite del 3% rispetto all’anno precedente. Le percentuali di obiezione: 69,2 % fra i ginecologi, 50,4% fra gli anestesisti; 42,6% per il personale non medico. In tutte le regioni italiane gli obiettori sono in aumento. Emilio Arisi, responsabile della ricerca Sigo parla anche di carenza nelle strutture e nella collaborazione fra consultori e ospedali. In aumento anche i tempi di attesa fra il rilascio della certificazione e l’intervento.

Cgil
Il Giornale – Copertina e poi pag. 4 e 5,  inchiesta: I conti in tasca alla Cgil. “L’impero Cgil «fattura» 1 miliardo”. E’ questa la stima del volume d’affari della sigla guidata da Epifani fra tesseramento, caf, patronati, formazione professionale.  Si tratta di una stima poichè non esiste un bilancio unico, ma per  conoscere tutte le voci occorre consultare  più di 2.500 documenti.

Prodi in Africa
La Stampa – Interessante il servizio che annuncia la partenza della prima missione di Prodi nei nuovi panni di ambasciatore Onu per l’Africa. La prima tappa è Addis Abeba. Una tappa di ricognizione per ascoltare i punti di vista dei leader africani. Spiega il suo metodo: il labour sharing. «Una cosa complessa che consiste nel dare a ciascuno la responsabilità per ciò che sa fare meglio. Si tratta di un nuovo sistema di finanziamento che tenga conto della necessità di aumentare di molto le risorse coinvolgendo anche paesi come India e Africa».

Tremonti
La Stampa – Pagina sull’intervento di Tremonti sulla crisi. Meno finanza e più lavoro, il suo slogan. Curioso anche il suo botta e risposta con D’Alema su Marx: “Non hai capito Marx. Ma c’è chi ha fatto peggio. Chi lo ha tradito senza averlo neanche capito».

Volontariato e cooperazione
Il Sole 24 Ore – Un paginone sul volontariato e la cooperazione sociale così come emergono, rispettivamente, dalla rilevazione Feo-Fivol e di Euricse-università di Trento. Dalla prima si evince che il volontariato italiano è sempre più dipendente dai fondi pubblici, e che le organizzazioni sono di più (+24% dal 2002 al 2007), ma di dimensioni inferiori; di contro, aumentano i volontari (+13% negli stessi 5 anni). I settori di attività prevalenti sono quelli socioassistenziali (27%) seguiti da sanità e educazione (12% tutti e due). Maggiore criticità, come più volte denunciato, l’età media dei volontari (molto alta) e la scarsa capacità delle organizzazioni di attrarre forze fresche. Quanto alle coop sociali, anche qui prevale il finanziamento pubblico (che arriva al 70% per le coop sociali A) ma sale il ricavo da privati.

Crisi e consumi
Il Sole 24 Ore – Paginone interessante su «come cambiano i consumi degli italiani con la crisi». Dai dati Confcommercio, Ac Nielsen e un altro po’ di istituti di ricerca, rielaborazione del Sole che evidenzia cali consistenti soprattutto nel settore tempo libero (-77% per il teatro, ma +435% audience telenovelas: anche i poveri piangono? e in generale spettacoli tv +213%), nella vendita di auto di lusso (-22%) e, tra gli scaffali del supermercato, per i detersivi per i piatti (-74%, ma perché?) e in generale per i prodotti di igiene per la casa (-21%). Bene invece, nonostante i prezzi la pasta (+34%) e i piatti pronti (+14%), che costano un sacco ma fanno risparmiare tempo.

Prostitute e multe
Italia Oggi – A pag. 12, il pezzo “Lucciole, raddoppiano le sanzioni”: vengono pubblicati i dati relative alle multe ai clienti e a prostitute ed emerge che la prostituzione rende più ai comuni che alle dirette interessate. Roma, in due settimane ha incassato 82.400 euro. Sono stati multati 67 clienti e 345 lucciole. Verona ha incassato 25mila euro. Questi sono i primi effetti di cassa delle ordinanze anti prostituzione varate nei mesi scorsi dai comuni italiani in seguito al decreto 92/08 convertito in legge n.125/08 che ha modificato il testo unico enti locali allargando i poteri dei sindaci di emettere provvedimenti urgenti per la sicurezza.
Milano non ha rinnovato l’ordinanza ma in termini di sanzioni non ha fatto sconti:21.307 multe ai clienti in dieci anni, 2.492 sono nei primi mesi del 2008.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA