Formazione

Razzismo: la Ue bacchetta l’Italia

Aumentati i discorsi xenofobi e razzisti, soprattutto in politica. Vittime principali i musulmani, i rom e gli extracomunitari. Raccomandati provvedimenti e la ratifica del protocollo 12.

di Sara De Carli

In Italia crescono la discriminazione e i pregiudizi e affermazioni di tenore xenofobo in politica, di cui sono oggetto soprattutto extracomunitari, nomadi e musulmani. L’allarme viene dall’ultimo rapporto del Consiglio d’Europa sul razzismo in vari stati membri, tra cui l’Italia. Segnalati in negativo anche Cipro, Danimarca, Lussemburgo e Federazione Russa. Il rapporto è stato elaborato dall’Ecri e segnala alcuna miglioramenti, tra cui la creazione di un organo contro la discriminazione razziale, l’applicazione delle norme antidiscriminazione per occupazione e alloggi o alcuni interventi scolastici. E tuttavia, si legge nel documento, ”si constata che un certo numero di raccomandazioni formulate nel secondo rapporto (del 23 aprile 2002, ndr) non sono state attuate o sono state applicate soltanto parzialmente”. Soprattutto, ”è aumentato in Italia il ricorso a discorsi razzisti e xenofobi in politica, riguardanti essenzialmente gli extracomunitari, i Rom, i Sinti e i musulmani”. Secondo il Consiglio d’Europa ”i membri di tali gruppi hanno continuato a subire pregiudizi e discriminazioni in molti settori. ‘La legislazione sull’immigrazione – recita ancora il rapporto – ha reso piu’ precaria la situazione di molti cittadini extracomunitari, e la sua applicazione, soprattutto nei confronti degli immigrati illegali, li espone a un maggior rischio di violazione dei loro diritti umani”. Il documento ”segnala un deterioramento della situazione per i membri delle comunita’ musulmane, dovuto soprattutto alla tendenza riscontrata nei dibattiti pubblici e nei media a passare subito alle generalizzazioni e ad assimilare l’appartenenza da tali comunita’ al terrorismo”. Difficolta’ segnala il rapporto anche per i nomadi. ”In assenza di un indirizzo politico nazionale – si legge nel testo – orientato a migliorare la situazione dei Roma e dei Sinti e a combattere i pregiudizi e la discriminazione nei loro confronti, molti membri di tali gruppi continuano a vivere in condizioni di emarginazione”. Nel complesso, afferma il Consiglio d’Europa, ”la vulnerabilita’ dei membri di questi e di altri gruppi di fronte al razzismo e alla discriminazione razziale e’ aumentata, vista l’assenza di un supporto politico per la tutela degli individui contro l’incitamento alla violenza e alla discriminazione razziale”. Tra i provvedimenti che l’organismo di Strasburgo raccomanda alle autorita’ italiane figura l’adozione ”di provvedimenti contro l’uso di discorsi razzisti e xenofobi in politica” e un miglioramento dei sistemi di monitoraggio degli incidenti a sfondo razzista, xenofoba e antisemita. Raccomandate, infine, misure per contrastare la discriminazione razziale. All’Italia si chiede inoltre di ”rendere piu’ adeguato l’ordinamento giuridico relativo alla lotta al razzismo e alla discriminazione razziale, grazie anche alla ratifica del Protocollo n. 12 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”. Analoghe raccomandazioni sono state rivolte a vari stati membri dell’Ue anche dalla Commissione europea a Bruxelles. Info www.coe.int


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