Non profit
RAZZISMO. Campagna di 27 enti contro la deriva xenofoba
All'iniziativa hanno aderito le maggiori sigle non profit italiane (laiche e religiose), ong, sindacati, organismi Onu. Varie azioni in programma, per far nascere la prima community antirazzista nostrana
Dovrebbe far paura ma serve, al contrario, ad esorcizzarla, nel segno dell’ironia. E’ un fantasmino giallo (lo spauracchio, nella foto a lato), disegnato da Viorel Samuel Cirpaciu, un bambino Rom di 11 anni, il simbolo della prima campagna sociale contro il razzismo, la paura e i pregiudizi che è riuscita a compattare la società civile del nostra Paese, mettendo insieme un Comitato promotore composto da ben 27 associazioni tra le più prestigiose di un panorama diversificato che va dal sindacato all’associazionismo laico e religioso, includendo anche ong internazionali e organismi dell’Onu (vedi elenco al fondo).
Tutte diffonderanno i messaggi della campagna organizzando iniziative sia a livello nazionale che locale attivando una vera e propria maratona che porterà un messaggio di apertura e tolleranza in giro per l’Italia, con l’obiettivo di dar vita a una “community antirazzista”. Primo obiettivo, fare chiarezza sull’effettivo peso e ruolo degli immigrati nel nostro Paese (vedi scheda allegata), vincendo così un pregiudizio che immancabilmente riposa su convinzione e informazione sbagliate. Solo per fare un esempio, il 75% degli italiani ritengono (ricerca “Agenzia per le strategie governative della Romania”, 2008) che gli stranieri nel nostro Paese siano troppi, anche se – dati “Osservatorio Sociale sulle Immigrazioni in Italia” del Ministero dell’Interno, 2008 – il 71% non ha idea di quanti siano effettivamente gli immigrati che vivono sul nostro territorio.
UNA PREOCCUPAZIONE CONDIVISA, PARTENDO DAI RECENTI EPISODI DI VIOLENZA XENOFOBA
La campagna s’intitola “Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti” e parte da una preoccupazione condivisa da tutte le organizzazioni promotrici: gli episodi d’intolleranza e xenofobia che si sono registrati nel corso degli ultimi mesi in diverse città italiane se non indicano necessariamente una deriva razzista del nostro Paese sono un campanello d’allarme che non può e non deve essere trascurato. L’iniziativa utilizzerà come strumenti di comunicazione, oltre al simbolo del fantasmino giallo, anche un manifesto, uno spot televisivo e radiofonico (che verranno messi in onda sulle principali emittenti del servizio pubblico e privato) e un portale web (www.nonaverpaura.org) che si propone come punto di riferimento per attivare anche i principali social network. Al sito, infatti, si affiancherà uno spazio di community web a cui ci si potrà iscrivere on line, magari sottoscrivendo la campagna, appoggiandosi a canali già esistenti (facebook, myspace) o creandone di nuovi.
UNO SPOT FIRMATO DA MIMMO COLAPRESTI, CON FRANCESCA REGGIANI E LELLO ARENA
Lo spot, firmato da Mimmo Colapresti e prodotto da Andrea Bessone per Setteventi srl, racconta la follia del razzismo facendo leva sull’ironia e sull’idea che l’intolleranza può diventare un assurda tentazione che può dar vita a una tragica guerra tra poveri: tra gli attori che hanno prestato la loro immagine a questa campagna, Francesca Reggiani interpreta l’ipocrisia di una persona del Nord Italia la quale – dichiarandosi continuamente non razzista – guarda però con sospetto al tipico meridionale (Lello Arena).
Che si difende, a sua volta, rivolgendo insofferenza e intolleranza – “sono tutti terroristi” – nei confronti di un arabo (Salvatore Marino, cittadino italiano con madre di origine eritrea). Il quale restituisce il messaggio di chiusura e paura rigirandolo nei confronti di una donna africana (Cumbo Sall, anche lei italiana con padre senegalese), per arrivare alla fine a individuare negli zingari (“lo sanno tutti che rubano i bambini”) il capro espiatorio di ogni razzismo che sembra, paradossalmente, mettere tutti d’accordo. Ma in questo caso sarà il candore e il sorriso di Viorel Samuel Cirpaciu (il disegnatore del fantasmino), a spezzare la catena dell’intolleranza uscendo da una gabbia simbolica fatta di fili all’insegna dello slogan: “Resta fuori dal pregiudizio: non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti”.
IL FANTASMINO GIALLO, PRENDE IN GIRO LA PAURA DEL DIVERSO TIPICA DI OGNI RAZZISMO
L’obiettivo principale di questa campagna è quello di toccare direttamente le coscienze delle persone, chiedendo loro, semplicemente, di “schierarsi”.
Di “farsi sentire” e “farsi vedere”, sottoscrivendo il Manifesto per una campagna nazionale contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro ed esponendo il fantasmino: sulla propria scrivania al lavoro o sul rivolto della giacca nel tempo libero.
LE FIRME RACCOLTE VERRANNO CONSEGNATE A GIORGIO NAPOLITANO IL 20 GIUGNO
La campagna è stata presentata il 18 marzo, alla vigilia del 21 marzo, “Giornata mondiale contro il razzismo” delle Nazioni Unite. Il 20 giugno (“Giornata mondiale del rifugiato”) le firme raccolte verranno consegnate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la richiesta di far proprio il messaggio della campagna. Ai politici che vorranno aderire alla campagna verrà chiesto d’impegnarsi formalmente nello svolgimento della loro attività pubblica per spezzare il cortocircuito creato da paura, razzismo e xenofobia ma anche a di non usare affermazioni discriminatorie o distorte relative a persone di origine straniera e a evitare di creare allarmi ingiustificati e generalizzazioni che ingenerano razzismo e intolleranza. Il tutto nella convinzione che non sia possibile “difendere i diritti dei cittadini italiani senza affermare i diritti di ogni individuo… chiunque esso sia”.
CHI ALIMENTA IL RAZZISMO FA PRIMA DI TUTTO UN DANNO AL NOSTRO PAESE
Il messaggio sotteso alla campagna è infatti molto semplice. Chi alimenta razzismo e xenofobia “fa prima di tutto – leggiamo nel Manifesto che verrà sottoscritto dai cittadini – un danno al Paese”. Visto che i 4 milioni di stranieri residenti in Italia sono in gran parte (il 67% ha un impiego) lavoratori e lavoratrici che contribuiscono al benessere della nostra comunità e rappresentano oggi un prezioso capitale, sociale ed economico (danno vita a un giro d’affari di 40 miliardi di euro e portano nelle casse dello Stato 3,7 miliardi di euro in tasse e contributi). Le ultime righe del manifesto, lasciando da parte le considerazioni economiche, fanno però riferimento alla civiltà del Paese: “una società che si chiude sempre più in se stessa, che cede alla paura degli stranieri e delle differenze, è una società meno libera, meno democratica e senza futuro”. Come a dire: nel rispetto dei diritti degli altri c’è il segreto della tutela dei nostri stessi diritti.
LE 27 ORGANIZZAZIONI DEL COMITATO PROMOTORE DELLA CAMPAGNA
Acli, Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, Amnesty International, Antigone, Arci, Asgi, Cantieri Sociali, Caritas italiana, centro Astalli, Cgil, Cir, Cisl, Cnca, Comunità di sant’egidio, Csvnet, Emmaus italia, Federazione Chiese evangeliche in italia, Federazione Rom e Sinti, FioPsd, Gruppo Abele, Libera, Rete G2 – seconde generazioni, Save the Children, Sei – Ugl, Tavola della pace, Terra del Fuoco, Uil
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