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Ravasi: l’Africa, uno scrigno di tesori
Durante il sinodo il vescovo italiano ha sottolineato la ricchezza culturale del continente auspicando una relazione più paritaria con il resto del mondo
di Redazione
«Un arcobaleno cromatico multiculturale e multireligioso». E’ l’Africa come l’ha descritta oggi mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, nel suo intervento di questa mattina al Sinodo dei vescovi sull’Africa.
«L’Unesco nel Camerun ha censito almeno 250 idioni differenti, mentre le lingue bantu sono così ideologicamente sofisticate da usare ben 24 classificazioni grammaticali delle diverse qualita’ delle varie realtà» ha proseguito Ravasi.
Siamo quindi di fronte ad uno «scrigno di tesori culturali e spirituali, fatto di tradizioni popolar e familiari, di simboli e riti religiosi, di sapienza, memoria, folclore».
Da qui un auspicio: «Che il Sinodo stimoli in molte forme l’Africa a custodire la propria identità culturale e spirituale, impedendo che essa si dissolva sotto il vento della secolarizzazione e della globalizzazione che soffia con forza sulle 53 nazioni africane». Il secondo auspicio è rivolto all’Occidente, perché si istauri quel «partenariato non solo delle materie prime ma anche delle materie grigie» ha detto Ravasi «ossia dei valori, creando spazi di comprensione e comunione e non di colonizzazione o al contrario di rigetto reciproco».
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