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Ratzinger, che sorpresa

Sette giorni, di Alessandro Banfi.

di Alessandro Banfi

Viva il papa. I suoi primi atti e le sue prime parole hanno conquistato tutti. I cardinali hanno scelto in Joseph Ratzinger l?uomo giusto. Il nostro nuovo Papa Benedetto XVI ha sorpreso tutti, dichiarando che il suo programma non sono le sue idee, chiedendo preghiere per sé e per la sua fede, ribaltando lo schema di chi pretendeva di ammirare il suo ?pensiero?. L?«umile servitore della vigna del Signore» ha subito giocato con l?ironia, il rovesciamento della sua immagine di inquisitore inflessibile che sa di sapere che cosa è il Cristianesimo. La fede con lui, dopo Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo il Grande, si ripresenta e torna all?essenziale del deposito degli Apostoli, Pietro e Paolo, ritorna ad essere una fortuna. Un mondo che non è anzitutto giudicato ma amato. Parole come mendicanza, centuplo, potenzialità umana hanno riecheggiato nel primo discorso dei ?riti per l?inizio del ministero petrino del vescovo di Roma?, come Ratzinger ha voluto chiamare la prima messa da Papa? Viva il Papa.

Mezze porzioni. Ci piacerebbe poter dire che anche il nuovo governo è un miracolo romano. Ma non è proprio così. Come tutti i Bis, il secondo esecutivo guidato da Silvio Berlusconi appare rinforzato nelle file ma più fragile politicamente. Il disimpegno di un alleato cruciale come Marco Follini è un segno di logoramento. Un segnale coraggioso perché politicamente scorretto è il cambio Sirchia- Storace. Noi sovrappeso auspichiamo almeno la fine della retorica sulle mezze porzioni.

Ritiro. Secondo gli americani Nicola Calipari è morto per colpa sua. Beffa doppia per l?Italia che ha perso un suo ottimo servitore e insieme la faccia, visto il trattamento che alla fine ci hanno riservato i capi di Washington. E se ce ne andassimo davvero da Bagdad, visto che anche i nostri rappresentanti nella famosa commissione d?inchiesta hanno rischiato la vita in Iraq?

Rom. La scarsa cronaca italiana rimasta al netto del nuovo Papa e del nuovo governo, si è concentrata sulla storia di Stephan: il bambino romeno sottratto dai servizi sociali e dal magistrato dei minori alla famiglia di appartenenza, ?rapito? in circostanze misteriose dal Centro del bambino maltrattato gestito dal Comune di Milano. I genitori sono scomparsi dal campo nomade che abitavano a Milano, vicino al cimitero di Musocco. Ora sono in Romania o in qualche altra città italiana. L?aspetto inquietante è che Stephan aveva appena cominciato a confidarsi a proposito di maltrattamenti subiti, l?inchiesta era già stata aperta. Ma risultava e risulta ancora contro ignoti.

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