Medicina di genere

Alto rischio cardiovascolare per una donna su cinque

In occasione del “Rapporto sulla farmacia”, Cittadinanzattiva e Federfarma hanno promosso anche una campagna pilota di prevenzione e consapevolezza delle patologie legate all’età su oltre 1.500 donne dai 40 anni in su. Il Rapporto conferma la fedeltà degli italiani alla farmacia di fiducia e la propensione all’utilizzo dei farmaci equivalenti

di Nicola Varcasia

La farmacia non è un negozio qualunque. Per questo, da alcuni anni, Cittadinanzattiva dedica una ricerca sul loro “stato di salute” e sull’evoluzione dei servizi che vengono erogati al loro interno. Siamo giunti così alla sesta edizione del Rapporto sulla Farmacia, in collaborazione con Federfarma, a cui quest’anno i promotori hanno aggiunto la campagna Cuore di donna in farmacia.

Bene i farmaci equivalenti

Questi alcuni dei numeri più significativi emersi quest’anno dal Rapporto. La metà dei nostri concittadini è “fedele” alla sua farmacia e sceglie sempre la stessa per il rapporto di fiducia. Il livello di fidelizzazione è ancora più solido (53,3% contro il 46,2%) tra le persone affette da patologia cronica. Queste ultime, in particolare, solo nel 13,1% dei casi si affidano ad una qualsiasi farmacia. Rispetto all’utilizzo di farmaci, più di uno su tre dei cittadini intervistati (36,5%) dichiara di preferire i farmaci equivalenti. In particolare, a sceglierli sono i pazienti con patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%). L’84% delle persone interpellate ha dichiarato che negli ultimi 12 mesi ha utilizzato farmaci equivalenti, percentuale che sale al 91,3% nei pazienti con patologie croniche; tra le persone senza patologia cronica, che pur fanno uso di farmaci, tale percentuale si ferma al 74,6%.

Donne

La campagna Cuore di donna in farmacia ha coinvolto, invece, attraverso un questionario di valutazione del rischio cardiovascolare e un elettrocardiogramma con i servizi di telemedicina, oltre 1.500 donne dai 40 anni in su in tre regioni italiane. Sulla base di 22 parametri presi in considerazione, tra patologie pregresse e stili di vita, per una donna su cinque, il rischio cardiovascolare è risultato alto (17,3%) o molto alto (3,6%). Tra le donne che hanno dichiarato di essere in terapia antipertensiva (30,5%) si sono riscontrati valori alti della pressione in ben il 38,6% dei casi e valori medio-alti nel 18,7% dei casi; di fatto, in oltre la metà delle donne già in terapia, i valori della pressione si discostano da parametri normali.

Prevenzione e screening

«Riteniamo incoraggianti e molto significativi gli esiti di Cuore di donna in farmacia. Si tratta di una doppia sfida: da un lato, sul fronte della prevenzione delle malattie cardiovascolari, specialmente tra le donne che fino a qualche decennio fa si considerava fossero meno a rischio degli uomini, mentre oggi gli studi ci dicono che, soprattutto dopo la menopausa, aumenta l’incidenza di eventi cardiovascolari anche gravi purtroppo; dall’altro sulla necessità di estendere, attraverso anche la rete delle farmacie, gli screening all’intera popolazione, per intercettare coloro che non sono pienamente consapevoli dei fattori di rischio connessi alle varie patologie», osserva Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.

Servizi in crescita


Tornando ai dati del Rapporto, i servizi maggiormente offerti in farmacia sono: monitoraggio dei parametri (misurazione della pressione: 97,7%; misurazione del peso: 83,2%); prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare (88,5%); test/analisi di prima istanza quali l’esame della glicemia (81,6%), del colesterolo (78,4%), dei trigliceridi (73%); Centro unico prenotazioni – Cup (77,4%); telemedicina (65,5%). Per quanto riguarda i cittadini, i servizi a maggiore fruizione sono la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), il tampone Covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il Cup (38,7%) e le preparazioni galeniche 34%).

Bene la telemedicina

«Quest’anno, tra i servizi più apprezzati emerge la telemedicina, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche. La telemedicina è fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare, ed implementa le attività di prevenzione e screening già svolte in farmacia. Sul fronte dell’antimicrobico-resistenza la farmacia interviene non solo con la somministrazione di tamponi, ma anche con la formazione e l’informazione nei confronti dei cittadini», osserva il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo.

Quanto alla medicina di genere, il 44% delle farmacie si è impegnato sul tema: la metà dei cittadini coinvolti dalle farmacie in campagne di prevenzione e screening lo conferma, ma permane un 22,7% di persone che non ha piena consapevolezza dell’argomento. Per il 90,6% dei cittadini la farmacia è il contesto idoneo a realizzare questo tipo di iniziative. Ben il 71,8% delle farmacie ha dichiarato di aver svolto negli ultimi 12 mesi campagne di screening per individuare soggetti a rischio: nello specifico, per patologie oncologiche (nel 78,9% delle farmacie), patologie croniche e cardiovascolari (nel 35% delle farmacie). Le altre attività svolte in questa direzione sono principalmente la consegna di materiale informativo (71,9%), l’esecuzione di test/esami diagnostici attraverso la telemedicina (60,7%), la misurazione di parametri vitali (50,0%) e la compilazione di questionari (47,5%).

Farmacie sostenibili

Farmacisti italiani consapevoli del loro ruolo sociale, con i servizi di consulenza e informazione su stile di vita sano (nel 53,9% delle farmacie), la partecipazione a iniziative comunitarie per la promozione di salute e benessere (36,9%), la partecipazione a iniziative promosse da associazioni civiche e di pazienti (21,6%). Su aspetti ambientali e sostenibilità, le principali tipologie di pratiche o iniziative messe in atto dalle farmacie sono: riduzione consumi energetici (76,7%); iniziative di riciclo o riduzione dei rifiuti (65,5%); riduzione dell’uso della carta (64,0%); utilizzo di confezioni riciclabili o biodegradabili (44,9%).

Metodologia

La raccolta dei dati, a cui hanno partecipato 1.500 farmacie e 4mila cittadini (il 42,6% di essi è affetto da almeno una patologia cronica), si è svolta da luglio a settembre 2023. Tra la popolazione coinvolta prevalgono di gran lunga le donne (72,5%), mentre le fasce di età maggiormente rappresentate sono quella degli adulti dai 31 ai 50 anni e quella appena successiva (51/63 anni). Poco più di un terzo dei farmacisti interpellati (34,7%) ha indicato che la propria farmacia si trova in una zona rurale (Farmacia Rurale). Di queste, l’80% si colloca in un comune con meno di 3000 abitanti.

In apertura, il ministro della salute Schillaci alla presentazione del Rapporto farmacie, foto dall’ufficio stampa di Cittadinanzattiva

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