Volontariato

Rapporto Fao 2003: aumentano le persone affamate nel mondo

Drammatica ammissione dell'Agenzia: "l'obiettivo del Millennio di dimezzare il numero delle persone sotto nutrite entro il 2015 non puo' essere raggiunto"

di Benedetta Verrini

Dopo un periodo di diminuzione nella prima metà degli anni Novanta, il numero delle persone che soffrono la fame ha ripreso drammaticamente a crescere. E’ quanto afferma il rapporto annuale sulla fame della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura presentato oggi in contemporanea a Berlino, Madrid e Washington. ”Le ultime stime – si afferma sullo stato di insicurezza alimentare nel mondo 2003 – indicano un arresto nella lotta contro la fame. Dato il tasso medio di decrescita del numero delle persone che soffrono la fame a partire dal 1990, l’obiettivo del Millennio di dimezzare il numero delle persone sotto nutrite entro il 2015 non puo’ essere raggiunto”. Un’ammissione lapidaria confermata dalle cifre: il numero delle persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo, che si era ridotto di 37 milioni di unita’ nella prima meta’ degli anni ’90, e’ tornato a crescere di 18 milioni nella seconda meta’ del decennio. Secondo Hartwig de Haen, Vice Direttore Generale della FAO, del Dipartimento economico e sociale, ”l’obiettivo puo’ essere raggiunto solo se vi sara’ un’inversione di tendenza del recente trend negativo di aumento delle unita’. La riduzione annuale deve essere accelerata e portata a 26 milioni l’anno, oltre 12 volte il tasso di decrescita raggiunto negli anni ’90 che e’ di 2,1 milioni l’anno”. Ogni anno il rapporto SOFI esamina lo stato della fame nel mondo e valuta i progressi fatti nel tentativo di ridurla. La pubblicazione scompone i dati generali per singolo paese, e cerca di capire quali strategie hanno dato buoni risultati e di contro quali problemi hanno impedito di fare dei passi avanti. La FAO stima che negli anni 1999-2001, l’ultimo periodo per il quale i dati sono disponibili, a livello mondiale le persone sottonutrite erano 842 milioni. Questo ammontare e’ cosi’ distribuito: 10 milioni nei paesi industrializzati, 34 milioni nei paesi in transizione e 798 milioni nei paesi in via di sviluppo. A livello regionale solo l’America Latina ed i Carabi hanno registrato un calo nel numero delle persone sottonutrite a partire dalla meta’ degli anni ’90. Nel rapporto si legge che solo 19 paesi, tra i quali la Cina, sono riusciti a ridurre il numero delle persone sottonutrite per l’intero decennio in esame. ”Nei paesi i cui sforzi sono stati coronati da successo, il numero totale delle persone che soffrono la fame e’ sceso di oltre 80 milioni”. Di contro vi sono 26 paesi nei quali nello stesso periodo il numero e’ aumentato di 60 milioni. Ventidue paesi, tra cui il Bangladesh, Haiti ed il Mozambico, sono riusciti ad invertire la tendenza negativa. In questi paesi, ”il numero dei sottonutriti e’ diminuito nella seconda meta’ del decennio in esame dopo essere salito nei primi cinque anni. In altri 17 paesi tuttavia, si e’ assistito ad un trend opposto, vale a dire il numero dei sottonutriti che era sceso, ha poi ripreso a salire. Questo gruppo include paesi molto popolosi quali l’India, l’Indonesia, la Nigeria, il Pakistan ed il Sudan”. In alcuni paesi, per esempio la Cina, il trend positivo ha subito un rallentamento dopo l’iniziale impennata dei primi anni ’90. Dopo essere riusciti a ridurre il livello di fame cronica sino a livelli moderati o bassi, ”non ci si puo’ piu’ aspettare da questi paesi un ruolo trainante per il mondo in via di sviluppo”. Un’analisi preliminare, si legge nel rapporto, indica che i paesi con una crescita economica ed agricola significativamente alta, hanno ottenuto i migliori risultati nel ridurre la fame. Altri fattori che vi hanno contribuito sono stati, un tasso di crescita della popolazione piu’ basso e livelli piu’ alti di sviluppo socio-economico. I paesi con una percentuale elevata di popolazione cronicamente affamata, sono anche quelli che sono afflitti da frequenti crisi alimentari e da alte percentuali dicasi di AIDS/HIV.


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