Sostenibilità

Rapporto Enea: Greenpeace, non bariamo!

E' il commento dell'associazione alla presentazione del rapporto energia e ambiente

di Carmen Morrone

Greenpeace commenta il Rapporto Energia e Ambiente 2005 dell’Enea pubblicato oggi, che, afferma, ”contiene una chiara mistificazione sui costi del nucleare”. ”Secondo una tabella del rapporto, l’elettricita’ da nucleare costerebbe due centesimi di euro al chilowattora. E’ un’informazione del tutto infondata e se diffusa tra i risparmiatori potrebbe indurli a credere che il nucleare sia un buon investimento”, commenta Pippo Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. ”Se il nucleare fosse cosi’ economico come si spiega che nei paesi in cui il mercato e’ stato liberalizzato da tempo, Stati Uniti e Gran Bretagna, gli investimenti privati languono e i governi pensano di sussidiare pesantemente il nucleare?” Greenpeace ricorda come nel 2005 su proposta dell’amministrazione Bush il Congresso abbia approvato generosi sussidi al nucleare: prestiti per l’80 per cento del costo di costruzione e un contributo di 1,8 centesimi di dollaro per chilowattora, quasi quanto il costo dell’elettricita’ da nucleare stimato dagli autori del rapporto Enea. Le stime piu’ ottimistiche del costo attualizzato del chilowattora, quelle elaborate nel 2005 dal Dipartimento Usa dell’energia, ci dicono infatti esattamente il contrario: il nucleare e’ la fonte piu’ costosa, piu’ del gas, del carbone e dell’eolico. ”Il nucleare risulta piu’ costoso sia nel breve periodo che nel lungo periodo (2025), con un costo che supera i sei centesimi al chilowattora, il piu’ alto tra tutte le fonti energetiche, eolico compreso. Altro che due centesimi. Non bariamo!” ribatte Onufrio.


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