Filantropia d'impatto

Fondazioni: 1 miliardo di euro per 22mila progetti

È il miglior risultato degli ultimi 12 anni, afferma il 29° Rapporto annuale di Acri sugli 86 enti ex bancari attivi in Italia per sviluppare comunità e territorio. L’importo medio di ogni iniziativa è di 47.654 euro. Il presidente Azzone: «Siamo a fianco di chi è impegnato a immaginare un futuro sostenibile e inclusivo per tutti»

di Nicola Varcasia

Le fondazioni (ex) bancarie hanno erogato in un anno oltre 1 miliardo di euro. Il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Di questa somma, poco più di un terzo, 360,5 milioni di euro, è stato destinato ad azioni di welfare. In totale, sono state finanziate 21.981 iniziative, con un importo medio di 47.654 euro. Questi i dati più significativi del 29° Rapporto annuale che ha fotografato i bilanci 2023 delle 86 fondazioni di origine bancaria operanti in Italia. Lo ha comunicato Acri – Associazione di fondazioni e casse di risparmio. Altri flash dal rapporto: il patrimonio contabile complessivo di questi enti è di 41,2 miliardi di euro (+1,5% rispetto all’anno scorso. ). L’attivo ammonta a poco più di 48,5 miliardi di euro, i proventi complessivi sonopari a circa due miliardi di euro (+41,1%), mentre la redditività lorda del patrimonio è salita a 4,9% dal 3,5% del 2022, con un avanzo di esercizio di 1,3 miliardi di euro (+45%).

Doppia direzione

Dunque, le fondazioni di origine bancaria sono in salute. Una buona notizia per tutti i soggetti del Terzo settore che presentano progetti e iniziative contando sui finanziamenti di queste realtà che rappresentano un pilastro della filantropia nel nostro Paese. I motivi di questa performance positiva li riassume il presidente di Acri, Giovanni Azzone: «L’attenta politica di diversificazione del patrimonio perseguita dalle fondazioni in questi anni le ha preservate da un’eccessiva erraticità dei mercati e ha permesso loro di garantire la continuità della loro azione. Tutto questo ha prodotto un impatto positivo anche sull’attività erogativa delle fondazioni che, nel 2023, è tornata complessivamente a superare la soglia del miliardo di euro erogati, il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Le fondazioni di origine bancaria stanno confermando la loro modalità di approccio bifocale. Da un lato, contribuiscono a rispondere alle emergenze, dall’altro, mettono a disposizione le loro competenze progettuali, i loro ingenti patrimoni e il loro sistema di relazioni, per collaborare con chi è impegnato a immaginare un futuro sostenibile e inclusivo per tutti».

Giovanni Azzone,
presidente Acri

Una storia importante

L’evoluzione del processo di dismissioni delle partecipazioni nelle banche conferitarie, iniziato nei primi anni ‘90, quando le fondazioni detenevano la totalità del pacchetto azionario delle banche partecipate, ha portato, a dicembre 2023, alla situazione per cui l’83% delle Fondazioni ha una partecipazione inferiore al 5% (38 non detengono più alcuna partecipazione, 35 hanno una partecipazione inferiore al 5%). Lo spiega Acri in una nota, nella quale precisa che solo nove fondazioni hanno una partecipazione tra il 5 e il 50%, quattro hanno una partecipazione superiore al 50%. Comunque nel rispetto della normativa, che prevede una deroga in tema di controllo a favore delle fondazioni di piccola dimensione e di quelle con sede nelle regioni a statuto speciale.

Ma le tasse?

Per quanto riguarda l’aspetto tributario, sommando imposte a bilancio e alla fonte, il carico fiscale per le Fondazioni nel 2023 ha raggiunto 248 milioni di euro. Questo dato, cresciuto nell’ultimo decennio a causa di un progressivo inasprimento fiscale, è stato parzialmente mitigato da un’inversione di tendenza con la legge n. 178 del 2020 (art. 1, commi 44-47), che ha introdotto una riduzione dell’imponibile sui dividendi al 50%. Il risparmio d’imposta prodotto – nel 2023 è stato pari a circa 178,2 milioni di euro – viene accantonato dalle Fondazioni in un apposito fondo, destinato all’attività erogativa.

Quanto si dona

Torniamo al pezzo forte del rapporto, l’attività erogativa che, nel 2023, è stata pari a 1.047,5 milioni di euro, in aumento dell’8,9% rispetto all’anno precedente. Come ricordato, è il miglior risultato negli ultimi 12 anni. Il numero delle iniziative finanziate nel 2023 è stato 21.981 (in linea con lo scorso anno), con un importo medio di 47.654 euro (45.171 euro nel 2022). In linea con gli esercizi precedenti, le erogazioni annuali risultano nettamente prevalenti (89,5%) rispetto a quelle pluriennali (10,5%).

Anche ai piccoli

Guardando all’importo della singola iniziativa, in linea con gli anni precedenti, le erogazioni annuali di importo superiore a 500mila euro assorbono il 46,8% del totale erogato. Quelle tra 100 e 500mila il 24,8%, quelle tra 5 e 100mila il 26,1%. Quelle fino a 5mila euro assorbono il 2,4% del totale. Quest’ultimo dato, per quanto marginale, precisa Acri nella sua nota, evidenzia l’attenzione delle fondazioni anche alle piccole iniziative del Terzo settore, che sono comunque in grado di concorrere in modo non trascurabile all’animazione e al benessere delle comunità di riferimento.

Quanto alle organizzazioni beneficiarie dei contributi: l’81,7% delle risorse erogate sono destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,3% vanno a soggetti pubblici.

Da dove arrivano

In merito alla distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione all’origine si rileva che oltre i 2/3 sono assegnati dalle Fondazioni su obiettivi prefissati (25,5% tramite bando, 40,8% progetti propri), solo il 33,7% sono in risposta a progetti presentati da terzi. Dieci anni fa questa ripartizione era specularmente opposta e le erogazioni su progetti di terzi erano il 59,9%. Questo dato evidenzia una tendenza delle Fondazioni a individuare precise strategie di intervento, selezionando lo strumento più adeguato (progetto proprio, bando, sostegno a richieste). Per quanto riguarda la distribuzione delle erogazioni per settore di intervento, nel 2023 si confermano i sette settori da sempre prioritari.

Capitoli classici

Esaminando più dettagliatamente gli importi deliberati in ciascun settore: arte, attività e beni culturali assorbe la quota più alta delle risorse, 251,2 milioni di euro (il 24% delle erogazioni totali). Seguono: volontariato, filantropia e beneficenza, a cui sono stati destinati 152,1 milioni di euro (14,5% del totale). Educazione, istruzione e formazione a cui vanno 115,8 milioni (11,1%); ricerca e sviluppo con un importo di 101,3 milioni di euro (9,7%). Sviluppo locale con 90,6 milioni di euro (8,7%). Assistenza sociale con 84,9 milioni di euro (8,1%). Salute pubblica con 54,2 milioni di euro (il 5,2% del totale). I restanti settori, che insieme rappresentano il 4,2% sul totale degli importi erogati, ricevono complessivamente 44,5 milioni di euro.

A tutto welfare

In base a questi dati, nel 2023 il welfare – che raccoglie i settori volontariato, assistenza sociale e salute pubblica – ha ricevuto in totale 291,2 milioni di euro; risorse queste a cui vanno sommati 69,2 milioni di euro specificatamente indirizzati nel 2023 da 67 fondazioni associate ad Acri al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La quota complessiva per il welfare tocca così i 360,5 milioni: il 34,4% del totale erogazioni.

In apertura, foto di Rémi Walle su Unsplash

 

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