Welfare
Randstad ha formato 1150 stranieri
Il progetto di responsabilità sociale Randstad Without Borders avviato dalla divisione Youth@Work dell’agenzia è stato illustrato da Fondazione Sodalitas con il workshop "Il lavoro per una società migliore, più inclusiva e coesa"
di Redazione
L’inclusione sociale degli stranieri in Italia passa dal lavoro. E un ruolo chiave spetta alle imprese, che possono valorizzare le competenze esistenti e promuovere autonomia e crescita professionale dei migranti, superando barriere linguistiche e culturali attraverso formazione e percorsi di orientamento. È quanto emerso oggi dal workshop "Il lavoro per una società migliore, più inclusiva e coesa", organizzato a Milano da Randstad in collaborazione con la Fondazione Sodalitas, che ha presentato un confronto di diversi attori sul tema dell’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro italiano. Un’occasione in cui l’agenzia per il lavoro ha presentato i risultati di Randstad Without Borders, il progetto di responsabilità sociale avviato dalla divisione Youth@Work, che punta all’inclusione sociale dei candidati stranieri richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o soggiornanti di lungo periodo attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo, che in due anni ha coinvolto quasi 1150 candidati stranieri in 104 percorsi formativi e di orientamento.
Randstad Without Borders ha l’obiettivo di valorizzare le competenze esistenti dei candidati stranieri e offrire loro l'opportunità di acquisirne nuove spendibili sul mercato del lavoro tramite percorsi formativi, stimolandone nel contempo l'autonomia e la coscienza per agevolare la crescita professionale e individuale. «Il progetto prevede attività di orientamento e accompagnamento di richiedenti asilo e soggiornanti di lungo periodo attraverso la mappatura delle competenze linguistiche e tecniche, l’organizzazione di tirocini formativi e la promozione delle opportunità di lavoro per i candidati idonei», ha spiegato Fabio Costantini, Chief Operations Officer di Randstad HR Solutions, «L’obiettivo è di contribuire all’inserimento professionale degli stranieri perché possano partecipare ad una sana crescita del mercato del lavoro. Dare visibilità alle esperienze virtuose permette di generare circoli virtuosi e dare testimonianza dell’impegno quotidiano che molti soggetti mettono nella creazione di un modello di integrazione e di sviluppo sostenibile».
Dopo due anni di attività, il programma ha attivato 53 corsi di formazione tra Milano, Torino, Firenze e Padova coinvolgendo complessivamente 582 richiedenti asilo politico, e 51 percorsi formativi per 566 soggiornanti di lungo periodo. Una case history di successo è costituita da Intercos, società leader nel settore cosmetico con sede a Agrate Brianza (MB) che attraverso Randstad Withoout Borders lo scorso giugno ha aperto le sue porte a 18 candidati stranieri selezionati da Randstad che hanno beneficiato di un corso di formazione per acquisire conoscenze generiche su diritti e doveri dei lavoratori, sicurezza sui luoghi di lavoro e soft skills, ma anche competenze tecniche per il ruolo di addetti dell’industria cosmetica. Metà dei corsisti ha proseguito in azienda con tirocinio e per oltre il 60% di loro è prevista l'assunzione.
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