Famiglia

Rai, obiettori contro Brosio e Domenica In

L'Associazione Obiettori Nonviolenti scrive a Zaccaria per lo spot militarista di domenica scorsa.

di Giampaolo Cerri

Gli obiettori sono arrabbiati con la Rai per un vero e proprio spot militarista apparso l?altro ieri nel corso della trasmissione Domenica In.
Ieri Massimo Paolicelli, presidente dell?Associazione Obiettori Nonviolenti ha preso carta e penna per scrivere a Zaccaria. La lettera è stata diffusa oggi. ?Gentile Presidente?, scrive Poalicelli, ?ieri, a Domenica in, abbiamo assistito ad uno spettacolo a dir poco avvilente. In ben due momenti della trasmissione sono stati intervistati diversi militari presenti in studio, e ci sono stati due collegamenti con il centro di esercitazioni di Cesano, dove Paolo Brosio si è esibito in alcune esercitazioni previste per i militari di mestiere. Abbiamo difficoltà a comprendere cosa ci sia di spettacolare in un percorso di guerra. Ma soprattutto ci indigna la continua presenza delle forze armate in trasmissioni e tg Rai, in particolare con una presentazione quasi morbosa dell’ingresso delle donne nelle forze armate. Lo spazio è sempre unilaterale, infatti non c’è mai una presenza di chi ha posizioni diverse dall’esercito, e contesta la sua scarsa democrazia, le eccessive spese militari, il nonnismo, ecc.. Come è quasi totalmente inesistente l’esperienza del servizio civile, anche dopo l’apertura alle donne. Gli obiettori sono quasi il 50% dei giovani di leva (che resteranno per i prossimi cinque anni), ma questo alla Rai non importa, ci rispondono sempre: ?dov’è la notizia??
E dov’era ieri la notizia che ha permesso alle forze armate di fare uno spot di decine di minuti per l’arruolamento volontario? Capiamo che le forze armate devo fare fronte al tracollo degli arruolamenti volontari, sotto di oltre il 50%, e che devono rifarsi un’immagine offuscata da atteggiamenti come quello del Generale Tria, dell’uso dell’uranio impoverito in guerra e di morti come quella del giovane Manuele Scieri, ma la Rai è un servizio pubblico.
Per questo ci appelliamo al rispetto della par condicio, con adeguate presenze nei palinsesti di esperienze di servizio civile, o la presenza contestuale a quella dei militari di obiettori di coscienza. Non vorremmo essere costretti a lanciare campagne di obiezione del canone contro la militarizzazione dei programmi Rai?.

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