Famiglia

Rai, mantieni gli impegni

I leader del non profit inviano un documento a Siciliano e Iseppi: «Con il contratto di servizio, importanti passi in avanti. Non dovete ignorarli»

di Michele Caropreso

Un documento in tre punti, firmato dai rappresentanti dei principali enti non profit di casa nostra. Lo hanno ricevuto il presidente della Rai, Enzo Siciliano, il direttore generale Franco Iseppi, i membri del consiglio di amministrazione. A scrivere sono i rappresentanti del Terzo settore, delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali, degli enti di promozione sociale. Il messaggio è semplice: non lasciate che i passi avanti registrati con l?approvazione del nuovo contratto di servizio Stato-Rai finiscano nel dimenticatoio. In altre parole, mantenete gli impegni, e predisponete gli strumenti necessari per assicurare ai problemi sociali e a chi se ne occupa spazi adeguati nella programmazione della Tv pubblica.

«Si tratta di capire come verranno gestiti dalla dirigenza Rai i risultati che faticosamente abbiamo ottenuto. Questo documento serve per stimolare l?azienda pubblica, per metterla di fronte a un elenco di punti da affrontare presto e in modo efficace». A parlare è Nuccio Iovene, segretario generale del Forum del terzo settore. Il documento, oltre che dalle oltre 60 associazioni che aderiscono al Forum, è stato sottoscritto dai 15 enti che rientrano nel Summit della solidarietà, e dalle 32 associazioni del comitato editoriale di Vita. Oltre cento soggetti, compatti almeno in questa occasione nel portare avanti le loro ragioni.

Ma veniamo al contenuto del documento, messo a punto in un incontro promosso dal Forum e da Vita. Il contratto di servizio, nella versione emendata dalla commissione di Vigilanza, e il documento sulla pluralità dell?informazione approvato dalla stessa commissione mesi addietro, contengono indirizzi innovativi e vincolanti per la programmazione Rai: la necessità di regolamentare le iniziative di raccolta fondi a favore di enti non profit, e la possibilità di realizzare, da parte di questi stessi enti, campagna di sensibilizzazione sociale da trasmettere sui canali Rai. Un piano di attuazione delle iniziative a favore degli handicappati sensoriali, insieme alla realizzazione degli uffici per le relazioni con il pubblico. E ancora l?obbligo di raccogliere attraverso schede di valutazione il parere degli utenti e di definire gli spazi Televideo per le iniziative dell?associazionismo sociale. Si chiede infine alla Rai e al ministero delle Poste un incontro, per definire i contorni di quella che forse è la novità più significativa introdotta dal contratto di servizio: il tavolo permanente di consultazione con gli organismi del Terzo settore e Consiglio degli Utenti.

E la Rai cosa risponde? Per ora, su proposta del Segretariato sociale, ha preparato un testo che, una volta approvato dalla commissione di Vigilanza rappresenterà una prima regolamentazione di questa materia. Ecco cosa stabilisce. Per le raccolte fondi, la Rai esaminerà le proposte delle associazioni, dando la precedenza a quelle a rilevanza nazionale e ai cartelli che riuniscono più soggetti. Gli enti ammessi dovranno aver pubblicato il bilancio di esercizio dell?anno precedente, ed informare i cittadini dell?uso fatto dei fondi raccolti. È inoltre in fase di preparazione un regolamento per le campagne di pubblicità sociale proposte dalle associazioni.

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