Famiglia

Rai, lo share non crolla. Anzaldi (PD): “Avanti tutta senza cronaca nera”

Cronaca nera non fa più rima con share. Lo dimostrano i dati di ascolto di "Domenica In", dopo la prima domenica senza delitti in tv voluta dal Direttore Generale Campo Dall'Orto. Siamo a una svolta, commenta Michele Anzaldi, "potrebbe aprirsi una fase nuova allargando questa buona prassi a tutti i programmi in fascia protetta dalle 14 alle 19".

di Marco Dotti

Doveva crollare, ma non è crollato nulla. Anzi, lo share di Rai 1 nella prima domenica senza cronaca nera regge e piace. Domenica 13 marzo, dopo le polemiche sollevate dagli imbarazzanti "pomeriggi con delitto" delle settimane precedenti, "Domenica in" ha registrato ascolti per 2 milioni 82 mila e uno share di 12.63.

Ce lo racconta Michele Anzaldi, membro della Commissione di Vigilanza Rai, che si è battuto come un leone per cacciare dall'ammiraglia del servizio pubblico racconti agghiaccianti, dirette da luoghi ancora freschi di sangue, storie incestuose.

Dopo aver preso atto del problema, il Direttore Generale Campo Dall'Orto aveva preso la decisione: via la nera dalla fascia protetta domenicale, precisando: "È una scelta che pagheremo in termini di ascolti ma è questo che intendo quando dico servizio pubblico". Evidentemente la scelta coraggiosa ha pagato e share non fa necessariamente rima con delitto. L'alibi non regge, si può fare e bisogna andare avanti.

Anzaldi ci racconta di aver incontrato Franco Siddi, consigliere di amministrazione, che gli ha raccontato della soddisfazione unanime del Cda Rai per questo risultato. Quasi una liberazione da quelle che in molti considerano una zavorra per il servizio pubblico

"C'è consenso in tutto il Cda", spiega Anzaldi, "vedremo che cosa accadrà nelle prossime settimane, comunque il dado è tratto". Ora il dado potrebbe passare proprio in Commissione di Vigilanza dove i consiglieri di amministrazione potrebbero essere ascoltati in audizione per passare alla fase progettuale.

"Potrebbe aprirsi una bella pagina per il servizio pubblico", conclude Anzaldi. È la speranza di tutti e, a quanto pare, incontra il gradimento degli italiani.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.