Famiglia

Ragazzi, il lavoro non passa da qui

Lo dicono le cifre: l’anno di volontariato non è l’anticamera di una professione. Casini (Cnesc): «Puntiamo a 100mila avvii l’anno»

di Stefano Arduini

Tante luci e qualche ombra. Sotto la lente dell?Irs – Istituto per la ricerca sociale, il servizio civile nazionale pare godere di buona salute. L?VIII rapporto ha passato al setaccio l?attività dei volontari avviati nel dicembre 2004 nei 12 enti aderenti alla Cnesc. Un campione decisamente attendibile. La Conferenza nazionale degli enti di servizio civile rappresenta infatti circa il 60% dei progetti del bando di riferimento.

«Il fiore all?occhiello è la soddisfazione dei ragazzi», commenta il presidente della Cnesc, Fausto Casini. Un quarto dei 620 intervistati infatti ha dichiarato di non aver dovuto affrontare particolari problemi. Un dato confortante se combinato con la valutazione sintetica che, in una scala fra uno e dieci, si attesta a otto. «Questo significa», spiega Paolo Canino, coordinatore dello studio, «che anche chi ha manifestato disagi, nell?insieme mantiene una buon giudizio». Fra gli aspetti negativi, il più deludente è senza dubbio lo scostamento fra le aspettative dei ragazzi e i reali contenuti del servizio. «Da questo punto di vista», interviene Casini, «scontiamo il fatto che fra la presentazione del progetto e l?avvio del volontario trascorre almeno un anno. Un lasso di tempo che in alcuni casi costringe a cambiare la natura del progetto». Ma non solo: «Capita che i ragazzi interpretino il servizio civile come un trampolino professionale». Speranze che spesso vanno deluse. «I dati», aggiunge Canino, «non consentono di stabilire una relazione diretta fra i 12 mesi di volontariato e la firma di un contratto di lavoro». «Anche se», continua il ricercatore, «dopo questa esperienza la concentrazione dei disoccupati fra i non universitari scende dal 38,3 al 24,2%»

Rispetto alla rilevazione sul 2004 cala anche il saldo fra i costi e il ritorno sull?investimento calcolato in base al valore del servizio offerto dai volontari. Nel 2005 (1.253 beneficiari per ogni progetto) questo dato si attesta a 7 milioni di euro con un ritorno rispetto all?investimento iniziale del 16%. Un anno fa era stato di 15 milioni con un ritorno del 23%. Nessun allarme però. Il decremento si giustifica con l?aumento dei costi pro capite per volontario. Sia sul versante previdenziale (a carico dell?Ufficio nazionale), sia su quello della formazione elargita dagli enti. «Una conferma dell?attenzione delle associazioni storiche nei confronti dei ragazzi», rileva Casini. «Per mantenere questi standard, però», conclude, «consideriamo insufficienti i 48mila avvii l?anno che ci assicura il governo. Ne sarebbero necessari almeno il doppio».

Numeri made in Cnesc

Beneficiari per progetto: 1.253
Beneficiari per volontario: 156
Ritorno sull?investimento 2004: +23%
Ritorno sull?investimento 2005: +16%
Disoccupati all?avvio: 38,3%
Disoccupati dopo il servizio: 24,2%
Avvii previsti nel 2007: 48mila
Avvii richiesti dalla Cnesc: 100mila

Per approfondimenti: www.irs-online.itwww.serviziocivile.it

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