Mondo

Rafforzare i caschi blu

L’appello delle tre maggiori organizzazioni per i diritti umani

di Emanuela Citterio

A Goma si vive «in un clima irreale di attesa». A raccontarlo a Vita.it dalla capitale del nord Kivu è Eugenio Balsini di Coopi. «Il capo dei ribelli Nkunda può entrare in città quando vuole e c’è chi parla anche di un possibile colpo di stato nella capitale Kinshasa». «Venerdì abbiamo passato la notte nel compound dell’Onu per ragioni di sicurezza» continua Balsini. «Le agenzie umanitarie sono riuscite a far arrivare aiuti al campo profughi di Kibati, che è stato servito con una distribuzione di cibo. In tutto è probabile che circa un 250mila persone nella cintura di Goma abbiano ricevuto cibo e beni essenziali».

Intanto oggi tre delle principali organizzazioni internazionali per i diritti umani, Amnesty International, Human Rights Watch e Oxfam, hanno chiesto un aumento urgente dei caschi blu nella Repubblica democratica del Congo. Oxfam ha criticato l’Unione europea, accusandola di stare «venendo meno alle sue responsabilità».  Ieri i ministri degli Affari esteri dei 27 hanno stabilito non verrà inviata nessuna missione di peacekeping Ue nel Nord Kivu, optando per il rafforzamento della diplomazia e per una sorta di “sostegno a distanza” della missione Onu (Monuc). «Noi non facciamo che sentire cattive scuse, un paese europeo dopo l’altro» afferma Oxfam in un comunicato diffuso a Parigi. «La loro inazione ha conseguenze umane dirette, come testimoniano le migliaia di persone che sono fuggite dal campo di Kibati, alla periferia di Goma».

«Quante ancora dovranno soffrire prima che l’Europa agisca concretamente?», si chiede Oxfam, secondo la quale Monuc non ha garantito né la pace né la sicurezza della popolazione civile. Anche Human rights watch ha chiesto «l’aumento urgente» dei caschi blu nel Paese. L’organizzazione con sede a New York ha denunciato che almeno 50 civili sono stati uccisi la settimana scorsa a Kiwanja, nell’Est Congo, «la maggioranza dei quali dalle forze di Nkunda, in rappresaglia a coloro che sono considerati come collaboratori del nemico», si legge in un comunicato di Hrw ricevuto a Kinshasa. La Monuc «ha il mandato di proteggere i civili ma manca di truppe per garantire una protezione efficace nella vasta regione» del Nord-Kivu, constata Hrw. Di conseguenza, «il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe aumentare in modo urgente il numero di Caschi blu nell’Est» della Repubblica democratica del Congo per «proteggere i civili, tenuto conto dei nuovi combattimenti e del numero crescente di civili uccisi».
Oggi la sede italiana di Amnesty International ha inviato una lettera al ministro degli Affari esteri Franco Frattini, in cui si chiede all’Italia di dare il suo contributo in modo che «nel corso della riunione del 26 novembre venga deciso un più forte impegno del Consiglio di sicurezza stesso e della comunità internazionale per porre fine alle innumerevoli violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario nella Rdc».


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