Formazione

Radoppiati i siti pericolosi. Russia al primo posto

Secondo il Rapporto Meter sono il doppio le segnalazioni di siti pornopedofili segnlati nel 2009. La maggior parte si troverebbe in Russia

di Redazione

Nel 2009 i siti pedopornografici segnalati da Meter, l’associazione impegnata da anni nella lotta alla pedofilia e alla  pedopornografia, sono piu’ che raddoppiati rispetto al 2008. In  particolare, nel corso dell’anno appena trascorso sono state inviate  1.560 segnalazioni alla Polpost e alle polizie estere per un totale di  7.240 indirizzi. Una vera e propria esplosione, visto che nel 2008 le  segnalazioni erano state 2.850.

E’ quanto emerge dal rapporto annuale  di Meter che denuncia come anche l’Italia non e’ esente dal fenomeno di  produzione e scambio del materiale pedopornografico, tanto che nel 2009  ha visto la segnalazione di 51 indirizzi. Come emerge dall’analisi  delle segnalazioni, denuncia ancora il rapporto di Meter, gli Usa sono  in testa con il 23% del totale, tallonati dalla Russia a quota 22%. Al  terzo posto l’Europa, che si attesta, nel complesso, al 15%. Questo  basta a sfatare il mito dei paesi del “turismo pedofilo online”, un  tempo tradizionalmente indicati nel Sudest asiatico.

Anche nella  ‘civile’ Europa e’ dunque possibile produrre e smerciare ‘filmetti’  sullo stupro di bambini da pochi giorni a 12 anni. Dai dati del Report,  risulta comunque che comincia a emergere, una coscienza sociale dei  cittadini della Rete. Sono ben 560, infatti, le segnalazioni raccolte  l’anno scorso grazie all’apposito forum presente sul portale www. associazionemeter.org. Un dato incoraggiante che mostra come il mondo  virtuale stia prendendo lentamente coscienza del fatto che la rete non  puo’ essere un Far West telematico in cui chiunque possa fare qualsiasi  cosa.Ma, avverte l’associazione. In particolare, i pedofili per il momento  sembrerebbero aver trovato uno spazio privilegiato in cui agire,  precisamente i social network.

Nel 2009 Meter ha denunciato 851  comunita’ di pedofili: 509 segnalazioni su Ning (100 profili  sequestrati e oscurati da Polpost italiana e Usa), 39 su Youtube, su  cui sono in corso indagini, 20 su Facebook, anche in questo caso sono  in corso indagini, e 5 per Netlog, con indagini in corso, 278 per Grou. ps, ancora con indagini in corso. Decine di migliaia tra iscritti, foto  pedofile e video: raccapriccianti e di non facile descrizione. Non  mancano tra le segnalazioni quelle riguardanti il mondo del file  sharing, il 60% delle indagini per detenzione, in alcuni casi  produzione e divulgazione riguardano i maggiori strumenti di  condivisione e scambio file in Rete.

L’attivita’ della Polpost e’ al  momento in corso. Il 2009, denuncia ancora Meter, e’ stato l’anno  dell’infantofilia, questo nuovo trend che riguarda l’abbassamento  ulteriore dell’eta’ dei bimbi abusati da pochi giorni a due anni, in  particolare nelle foto e nei video. E questo si trasforma anche in un  business, che rappresenta un giro d’affari tra 2,04 e 13,62 miliardi di  euro. Per un totale di 200.000 minori coinvolti ogni anno.  ”I numeri sono  crudi, spesso asettici e non riescono a rendere tutto il dolore dietro  questi dati – sottolinea don Fortunato Di Noto – E’ stato un anno  tremendo, ma la speranza non muore. Perche’ chi salva un bambino salva  il mondo intero e ne abbiamo salvati tanti. La nostra missione e’ ormai  conosciuta in tutto il mondo – continua – tanto che il nostro esempio  e’ studiato anche in Cina e la Polizia Giapponese ha richiesto un  nostro contributo di studio per la formulazione di nuove norme per il  contrasto della pedofilia. Ma non e’ questo a contare, conta il fatto  che dobbiamo continuare nella lotta contro un nemico sempre piu’  subdolo”.

Poi Don Di Noto lancia un appello: ”Denunciate e rompete il  silenzio, considerate i figli degli altri come figli vostri e non  temete di intervenire con le vostre segnalazioni a Meter e Polpost se  ritenete che certe situazioni possono portarvi a sospettare. Quello che  conta, pero’, e’ non perdere il coraggio e la voglia di andare avanti:  il male esiste ma possiamo distruggerlo. Si richiede un patto  educativo, bisogna partire dai nuovi nati digitali, difendendo e  tutelando i gia’ nati” conclude. 


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