Cultura
Raccontare una periferia, sentirsi “Tufello”
Al via il progetto triennale “Storytelling nell’Oltre Aniene”: un percorso partecipato e innovativo che dà voce alla comunità del Tufello, quartiere del Municipio III di Roma, nelle sue produzioni artistiche e culturali per andare oltre i confini di una periferia e dialogare in un contesto nazionale e internazionale
di Redazione
Un percorso partecipato e innovativo che intende, fino alla fine del 2022 e per tre anni, costruire una storia a più voci che racconti il Tufello, la sua gente e la sua innata produzione culturale, e sia capace di dialogare in un contesto nazionale e internazionale sulle sfide presenti e future della società odierna: è questa la sintesi del progetto triennale “Storytelling nell’Oltre Aniene”, guidato dall’associazione Riverrun in collaborazione con la Siae, e vincitore di Contemporaneamente Roma, l’avviso pubblico di “Romarama 2020” alla base del palinsesto culturale promosso da Roma Capitale.
Durante il primo incontro pubblico che si è tenuto online il 19 novembre scorso, lo storico Alessandro Portelli, il sociologo Claudio Cippitelli, il presidente di “Riverrun” Lorenzo Mori e Christian Raimo, assessore alla Cultura del Municipio III, hanno presentato il progetto che nasce dal desiderio di dare voce a una comunità di periferia coinvolgendola in uno storytelling partecipato e innovativo del quartiere: saranno inaugurati due percorsi di podcast geolocalizzati, cioè dei veri e propri itinerari tematici ed esperienziali fruibili da chiunque abbia uno smartphone, e sarà pubblicata una guida cartacea sul quartiere distribuita in tutte le librerie d’Italia da Messaggerie.
La scelta di dar voce in modo innovativo a una delle più antiche e periferiche borgate di Roma nasce dalle sue caratteristiche uniche, come l’aver mantenuto intatto un profilo popolare poco gentrificato – con famiglie residenti da oltre quattro generazioni passate da una società tardo contadina alla società industriale – e l’aver costituito dagli anni '70 uno straordinario laboratorio di innovazione sociale e civile.
L’obiettivo di Storytelling nell’Oltre Aniene è infatti anche quello di promuovere interventi di cittadinanza attiva che favoriscano la diffusione della cultura nel territorio, restituiscano vitalità alla produzione culturale contemporanea e attivino una nuova interpretazione degli spazi pubblici del quartiere. Le azioni, che coinvolgono direttamente i residenti grazie al laboratorio permanente “redazione di comunità”, sono pensate (quando possibile, vista l’emergenza Covid-19) in luoghi particolarmente significativi per la comunità: il Liceo Aristofane, la cooperativa il Brutto Anatroccolo, la cooperativa Parsec, la biblioteca Ennio Flaiano e il centro sociale Astra; mentre la stanza virtuale di Riverrun, e i social network della rete dei partner coinvolti, sono quella piazza nella quale si può assistere senza rischi alle conferenze e ai meeting online.
Innovazione è la parola chiave degli strumenti scelti per coinvolgere i residenti in questo progetto: podcast, realtà aumentata ed edizione di una guida cartacea partecipata che valorizzi il territorio.
«È un cammino che inizia in questi giorni e che si concluderà nel 2022», spiega Lorenzo Mori (nella foto), direttore di Riverrun, hub di innovazione culturale specializzata in progetti sostenibili di sviluppo locale. «Partiamo da un quartiere marginale di Roma – non gentrificato e per niente turistico, che ha un forte tessuto sociale e che quindi anche una sua storia, anzi molte storie da ricordare, riscoprire, connettere. Il racconto non sarà fine a se stesso, perché grazie a un processo partecipato che coinvolge abitanti, artisti e nuove tecnologie come i podcast e il QR code, sperimenteremo nuove pratiche di accoglienza e scambio con il centro e con le altre periferie e cercheremo di immaginare, insieme al tufello, il futuro del quartiere».
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