Curare le malattie e riabilitarsi fisicamente attraverso la narrazione. Non è l’ennesima trovata di approcci antimedicalisti sempre più estremi, ma il tema portante di “Dalle storie la cura: gli strumenti” il secondo convegno nazionale di medicina narrativa, che si terrà il 15 aprile a Palazzo Trinci a Foligno, con una sezione satellite intitolata “La riabilitazione basata sulla narrazione. Esperienze a confronto”, che si svogerà il giorno seguente, dalle 9 alle 13.0, nella sala Alesini dell’ospedale di Foligno. “Medici e pazienti, nell’esperienza reale, sono come degli stranieri, che parlano un linguaggio diverso, che li porta quasi all’incomunicabilità o quanto meno alla difficoltà di comprensione – spiega lo psicologo torinese Alessio Sandalo – ascoltando il racconto dell’esperienza di vita del malato e dei suoi parenti, il punto di vista del paziente riacquista dignità e la comunicazione diventa possibile”. Non si è più su pianeti diversi, ma entrambi sulla terra. Il medico applica le proprie conoscenze per curare, ma il malato coi suoi racconti, può aiutare il medico a entrare nella vita del suo paziente e farsi un’idea migliore di ciò che la malattia comporta. “Questi sono alcuni dei punti saldi della Medicina Narrativa, la NBM (medicina basata sulla narrazione) movimento fondato da Rita Charon alla Columbia University – ci spiega ancora Sandalo, a sua volta promotore dell’introduzione di questo approccio nel nostro paese – il suo sviluppo nasce dal rendersi conto dell’insufficienza delle capacità di diagnosi sempre più sofisticate senza la capacità da parte dei medici, di ascoltare i pazienti leggendo nelle loro parole quegli elementi indispensabili, per il trattamento e la cura della malattia”. Molto attiva, nello sviluppo di questi concetti, è l’associazione milanese H_story ( www.hstory.it, presente con una pagina su facebook e anche su twitter), che nel suo blog, spiega come “la medicina narrativa necessiti di affacciarsi al mondo dell’arte; la narrazione infatti prende vita attraverso diversi strumenti: dalla scrittura alla musica, dalle arti figurative alla fotografia, dal teatro al cinema”. In Italia l’interesse nei confronti della Medicina Narrativa è nato solo da qualche anno e grazie al lavoro del dottor Antonio Virzì, della clinica psichiatrica Università degli studi di Catania, nel 2009 è nata la società italiana di Medicina Narrativa.
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