Welfare

Raccolti beni per la prima infanzia per 445mila euro, grazie all’alleanza con Prénatal

Prénatal rinnova il suo sostegno a Fondazione Mission Bambini donando un assegno di 59mila euro. Dal 2014 il marchio di abbigliamento e prodotti per l’infanzia è impegnato nel progetto #fattiGrande, con l'iniziativa Banco per l'Infanzia a cui da due anni si è affiancato il co-marketing natalizio. Negli anni sono stati donati beni per 445mila euro

di Sara De Carli

In un anno difficile, Prénatal rinnova il suo sostegno a Fondazione Mission Bambini donando un assegno di 59mila euro. La cifra deriva dalla campagna natalizia 2020, che ha visto ancora una volta il marchio di abbigliamento e prodotti per l’infanzia impegnato nel progetto #fattiGrande: l’azienda infatti ha donato una percentuale per ogni acquisto effettuato dai clienti fra più di 800 prodotti selezionati. «Nel 2020 il risultato della campagna è stato in linea con il 2019, il che è motivo di grandissima soddisfazione perché è evidente che la situazione delle famiglie è ben diversa», sottolinea Tatyana Crespolini, Corporate Fundraising Manager di Mission Bambini.

Risale al 2014 la collaborazione tra Prénatal e la Fondazione da oltre 20 anni impegnata nel dare sostegno all’infanzia in Italia e nel mondo, centrata naturalmente sul progetto per la prima infanzia. #fattiGrande è uno dei progetti di punta di Mission Bambini e vuole accompagnare proprio quei primi anni di vita, cruciali: avviato nel 2006, #fattiGrande nella sua storia ha dato sostegno a 108 servizi educativi per la prima infanzia in 17 regioni, aiutando 8.846 bambini. Il progetto lavora soprattutto in città e quartieri caratterizzati da povertà economica ed educativa, da Milano a Palermo. Attraverso una rete di asili nido ben radicata nel territorio, il progetto aiuta le famiglie in difficoltà: permette ai bambini di frequentare l’asilo nido finanziando una parte della retta; realizza laboratori creativi ed educativi; mette a disposizione dei nidi partner materiali e giocattoli; propone iniziative di sostegno alla genitorialità. «La partnership con Prénatal è iniziata con il Banco per l’Infanzia, nato nel 2014 proprio grazie al fatto che Prénatal ha messo a disposizione i propri punti vendita per una sorta di “spesa sospesa” dedicata alla prima infanzia», ricorda Crespolini. Dopo 6 edizioni di successo, nella primavera 2020 con il primo lockdown ancora in corso, il Banco per l’Infanzia ha trovato una versione digitale: «Abbiamo creato una piattaforma di raccolta fondi, risorse che poi hanno permesso l’acquisto di prodotti di prima necessità a marchio Prénatal messi a disposizione a prezzo di costo”, racconta Crespolini. Fisico o digitale, sono 160 i punti vendita coinvolti nel Banco per l’Infanzia, che in questi anni hanno supportato altrettante realtà non profit impegnate nel sostegno alla prima infanzia nei loro territori, per un valore totale dei beni donati che supera i 445mila euro. «A questa importante iniziativa negli ultimi due anni si è affiancata la campagna natalizia di co-marketing», prosegue Crespolini.

Grazie al supporto di Prénatal, Mission Bambini ha potuto portare avanti e potenziare quelle attività di educazione digitale avviate a marzo 2020 durante il primo lockdown. Si tratta in particolare di un “accompagnamento digitale” da parte degli educatori che propongono laboratori per genitori e bambini, e supportano le competenze genitoriali all’interno della famiglia attraverso sessioni online settimanali. A questo si aggiunge anche una consulenza psico-pedagogica fornita dagli operatori della Fondazione, sia per telefono sia attraverso uno sportello di ascolto, per supportare e monitorare i casi più fragili. L’emergenza sanitaria infatti ha acuito le disuguaglianze sociali, aumentando il rischio di creare danni indelebili nei bambini che vivono anche una condizione di povertà educativa, sinonimo di emarginazione sociale, carenza di cultura e valori. «Aiutare i bambini a crescere e i genitori a gustarsi la bellezza di una nuova vita, superando le inevitabili difficoltà, sono la ragione per cui Prénatal esiste. Siamo lieti di supportare con il nostro contributo Mission Bambini nell’inestimabile lavoro che l’associazione svolge a favore dei più piccoli e delle loro famiglie. In un momento così difficile, sappiamo quanto i contesti più fragili siano particolarmente esposti e vadano tutelati e seguiti con competenza e interventi mirati. Sapere che attraverso questa collaborazione di valore il nostro impegno ha reso possibile la realizzazione di progetti importanti a sostegno di molti bambini è motivo di grande soddisfazione e anche di fiducia nel futuro», dichiara Massimo Arioli, Business Unit Director di Prénatal.

«Tutti noi operatori e volontari della Fondazione diciamo un grazie di cuore a Prénatal perché ci accompagna in questo percorso di sostegno rivolto a chi è in difficoltà e necessita di aiuti concreti per la ripresa», afferma Crespolini. «Anche in questo anno così complicato, dopo un primo momento di emergenza in cui un po’ per tutti è stato spontaneo pensare soprattutto a sostenere la nostra sanità, le aziende hanno risposto molto bene ai nostri appelli. Ci si è presto resi conto che anche istruzione e educazione avevano grandi problemi, basti pensare alla mancanza di pc e tablet per seguire la didattica a distanza che c’era in primavera. La risposta è stata sorprendente. Le aziende che ci seguivano da tempo hanno confermato il loro impegno e molte altre ci hanno contattato per la prima volta, apprezzando i nostri progetti concreti e tempestivi, cuciti su misura per rispondere all’emergenza. Anche dal punto di vista delle relazioni, inizialmente pensavo che il fatto di non potersi incontrare potesse farci perdere qualcosa… in realtà anche a livello umano oggi ci sentiamo molto più uniti e si è rafforzata la relazione». È un trend che segnalano in molti, ma a Mission Bambini l’hanno toccato con mano: «Credo che le aziende si siano rese conto dell’importanza della relazione, perché è nei rapporti di fiducia che durano nel tempo che si riescono a fare grandi progetti. Sempre più spesso capita che siano loro a proporci idee nuove per portare avanti un filone di impegno».

Foto di Raffaella Fuso per Mission Bambini

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