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Raccolta fondi e fundraising, i sinonimi diversi

Il terzo episodio del podcast per le abbonate e gli abbonati di VITA si occupa di due termini spesso usati indifferentemente, l'uno per l'altro. In realtà, come spiega la fundaraiser Elena Zanella, le differenze sono notevoli, a cominciare da quella fra processo e prodotto. Ascolta

di Giampaolo Cerri

Le associazioni di volontariato, le organizzazioni non profit in generale, spesso devono fare ricorso alla generosità degli altri, alla disponibilità dei cittadini, al desiderio delle persone di partecipare a un progetto buono, per gli altri e per il mondo, sostenendolo economicamente.

La raccolta fondi, per le associazioni, è un po’ un rituale antico, il termometro che misure tante cose, anche di come il proprio impegno sia percepito da una comunità. Raccolta fondi, si diceva. Da un po’ di anni, però, c’è un termine inglese che l’ha quasi rimpiazzato: fundraising, letteralmente alzare, far cresce i fondi. Ma sono sinonimi esatti? Si possono usare l’uno per l’altro?

Di raccolta fondi e fundraising si occupa l’episodio n. 3 di Bada a come parli, il podcast per gli abbonati e le abbonate di VITA, realizzato da chi scrive.

Elena Zanella

A parlarcene è Elena Zanella, fundraiser (la migliore d’Italia nel 2013 secondo l’associazione che li raggruppa), docente e scrittrice. Con lei abbiamo anche parlato di un termine contiguo, che è apparso negli ultimi anni: crowdfunding.


Una puntata che fa un pendant interessante col dibattito che su VITA stiamo alimentando, proprio in questi giorni, dopo che sono stati resi noti gli ultimi dati del 5×1000, relativi alle scelte dei contribuenti nel 2023.

Come ha spiegato la collega Sara De Carli, in quell’anno fiscale, infatti, il numero degli italiani che ha fatto una scelta è salito di 720mila unità ma il tetto finanziario stabilito non consente di assegnare questi 20 milioni circa di imposte a favore delle associazioni indicate.

Insomma, un bel problema: i cittadini fanno un gesto di partecipazione civica importante – nel momento che quello politica, come abbiamo visto alle europee, viene meno – e si trovano frustrati nella loro generosità. Sarebbe opportuno che il Governo corresse ai ripari, trovasse queste risorse, neppure tantissime, e desse le gambe alla generosità di queste migliaia italiani.

Non profit e Terzo settore, No profit/Non profit

Negli altri episodi, che trovate qui sul portale, abbiamo ascoltato Flaviano Zandonai, sociologo, esperto di innovazione di Consorzio Cgm, parlarci di Terzo Settore/Non profit, mentre Paolo Venturi, economista, direttore di Aiccon Research, raccontarci di come ancora ci si ostini di a dire, o a scrivere “no profit” e di come, invece, si debba dire e scrivere, correttamente, “non profit”.

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