Economia

QUOTE LATTE. Diversità di vedute tra produttori e Coldiretti

Diameltramente opposte le posizioni di Coldiretti e produttori sul Dl latte. Mentre infatti la Coldiretti ritiene il testo un grande passo avanti per i produttori è una sorta di liberalizzazione nei confronti di chi non ha mai rispettato le regole

di Redazione

«Supera quota cinquemila firme la petizione promossa da Confcooperative Lombardia: oltre 5000 produttori di latte, cooperatori e non, associati con la propria impresa a Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Questo perché il disagio è trasversale e le 5000 firme, raccolte in meno di una settimana, danno voce all’amarezza e al disappunto degli allevatori insoddisfatti del Decreto». È il commento di Maurizio Ottolini, presidente Confcooperative Lombardia che ha consegnato la petizione al Capo dello Stato Presidente Giorgio Napoletano, a Renato Schifani, Presidente del Senato; Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati; a Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei ministri, a Luca Zaia, Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
«Questa petizione – dice Ottolini – non è contro il Ministro, né contro nessun altro. Il Ministro Zaia ha fatto cose molto positive, ma nella fattispecie il Dl latte, nato con la buona volontà di chiudere una lunga stagione di incertezza e di tensioni, ha la grande responsabilità di introdurre elementi di grave iniquità. È comodo – aggiunge Ottolini – ma profondamente ingiusto attribuire buona parte delle nuove “quote” assegnate all’Italia, gratuitamente, a coloro che hanno disatteso le disposizioni, prodotto liberamente e magari, quando ne erano in possesso le hanno vendute e continuato a produrre latte provocando per anni il superamento del plafond nazionale. Questo Dl – conclude Ottolini – impedisce ai produttori di latte più corretti e responsabili di godere dei vantaggi competitivi del nuovo quantitativo di riferimento nazionale, ponendoli in condizione di palese svantaggio nei confronti sia dei maggiori splafonatori italiani che di tutti gli altri allevatori europei».

«Ha portato all’accoglimento di molte proposte il nostro impegno a lavorare concretamente per migliorare il decreto sulle quote latte nell’iter parlamentare». E’ quanto afferma invece il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento agli emendamenti presentati dal Governo e dal relatore in vista della discussione in aula al Senato del Decreto legge sulle quote latte. «Ci attendiamo – ha sottolineato Marini – che l’Aula del Senato confermi tutti gli importanti emendamenti già approvati dalla Commissione agricoltura. Abbiamo motivo anche di essere fiduciosi sul fatto che – ha continuato Marini – verranno accolte positivamente alcune richieste di miglioramento, dopo essere state recepite negli emendamenti del relatore del disegno di legge Scarpa Bonazza Buora e del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia. Tra queste – ha concluso Marini – un ulteriore aumento della dotazione del fondo, un periodo di riferimento piu’ equo nell’assegnazione della quota B prodotta ed una piu’ chiara penalizzazione di coloro che non aderiranno alla rateizzazione o che non pagheranno le rate».


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