Non profit
Quote 2006: le entrate non ne sanno nulla
5 per mille: un chiarimento sui fondi dellanno scorso
di Redazione
«Relativamente all?ammontare del contributo spettante all?ente, alle modalità e ai tempi dell?erogazione dello stesso, lo scrivente non è al momento in possesso di alcuna utile informazione. Si fa tuttavia presente che ogni aggiornamento relativo alla procedura del 5 per mille viene pubblicato, in tempo reale, sul sito dell?Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it».
Così ha risposto lo scorso 19 aprile l?Agenzia delle Entrate dell?Emilia Romagna in seguito a un interpello del legale dell?associazione Animali Persi e Ritrovati di Modena. Un?associazione che, come tantissime altre, si è legittimamente qualificata a ricevere una quota del 5 per mille 2006, e che a tutt?oggi non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione sugli importi e sull?erogazione di tale quota. «Non ne sappiamo nulla», è in sostanza la risposta delle Entrate.
Di seguito pubblichiamo un commento all?intera vicenda del nostro esperto Carlo Mazzini.
Dobbiamo all?associazione Animali Persi e Ritrovati la fiera esibizione al pubblico di un sentimento nobile e utile quale l?indignazione. Andare oltre il mugugno, chiamare un professionista, interpellare la Direzione Regionale delle Entrate, mandare il tutto a Vita. Sono azioni che segnalano che qualcosa ti ha fatto dire che si è passato il limite, e questo qualcosa ti fa muovere.
Tra aprile e giugno 2006, dopo aver assolto ad un certo numero di adempimenti (non eccessivi, per la verità), ogni associazione ha messo il proprio nome, codice fiscale, e quindi la propria faccia (il muso, nel caso dei nostri amici) sui volantini per promuovere a proprio favore un?agevolazione pensata da un ministro fin troppo creativo sotto campagna elettorale. Messa la faccia sul 5 per mille, l?associazione ha tre motivi per aspettare impaziente i risultati dell?anno scorso.
Il primo è che «ogni promessa è debito»; nel senso che l?associazione ha comunicato che sottoscrivere il 5 per mille a suo favore significa aiutare – nel caso in esame – gli animali da compagnia con politiche adeguate, realizzazioni, campagne. Il secondo motivo è che «ogni promessa è debito»; sì, di nuovo, ma visto dall?altra parte. Tu, Stato, mi prometti una misura che mi agevola, anzi che – in potenza – è persino produttrice di nuove entrate, e a più di un anno di distanza non mi sai dire né quando né quanto mi arriverà ciò che tu hai incassato nel 2005.
Il terzo motivo che rende particolarmente ansiogena l?attesa è che la mia associazione ha speso risorse per produrre i volantini. E questa spesa, nel mito dell?efficienza/economicità, deve essere valutata per quanto ha reso. E ancora, sul rapporto spesa/incasso devo parametrare gli investimenti dell?ormai sciagurato 5 per mille 2007, sapendo, comunque, che ogni valutazione dipenderà da una variabile esterna ed ignota quale è il famigerato ?tetto? di 250 milioni di euro fissato dalla Finanziaria. Tetto che, come è noto, è portatore del paradosso grazie al quale maggiore successo avrà il 5 per mille presso i contribuenti, minore sarà la quota parte del ?destinato? che andrà agli enti non profit. La risposta della Dre dell?Emilia Romagna è quindi corretta e disarmante. Corretta perché davvero a livello locale nulla si sa, se persino il nuovo ministro dell?Economia ha parlato di «qualche mese» in merito ai tempi di assegnazione dei fondi. Disarmante perché quando lo Stato non sa cosa succede al suo interno, l?indignazione del cittadino retrocesso a suddito rileva la sua nobiltà ma anche, purtroppo, la sua inutilità.
Carlo Mazzini
www.quinonprofit.it
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