Cultura

Quirinale: i vescivi, non c’è alternativa a nome super partes

In un editoriale di prima pagina, 'Avvenire' torna a manifestare i suoi dubbi sulla candidatura al Quirinale di Massimo D'Alema.

di Redazione

”Nell’italia del maggioritario non c’e’ alternativa alla scelta di un capo dello Stato che sia e venga percepito da tutti come super partes”. In un editoriale di prima pagina, ‘Avvenire’ torna a manifestare i suoi dubbi sulla candidatura al Quirinale di Massimo D’Alema. Il quotidiano della Cei propone un parallelo con Carlo Azeglio Ciampi per spiegare che il nuovo capo dello Stato non puo’ essere una ”improbabile copia conforme del suo grande predecessore” ma nemmeno puo’ esserne ”bruscamente l’antitesi”. Per ‘Avvenire’ il nuovo presidente della Repubblica non puo’ ”rappresentare per carattere, storia personale e apparteneneza politica un salto, o peggio, uno strappo dopo la stagione di grande servizio alle istituzioni e alla gente garantita da un presidente senza partito, capace di lasciare il segno”. Secondo il quotidiano, ”le qualita’ di D’Alema sono oggi indubitabilmente altre rispetto alle caratteristiche del presidente-garante e capace di parlare a tutti, senza suscitare e senza scontare pregiudizi”.

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