Formazione

Qui York sale in cattedra la pace

Il professor Gianni Rufini è uno dei docenti di una prestigiosa all’università britannica.

di Joshua Massarenti

Se questo non è un pezzo da novanta dell?umanitario, poco ci manca. Gianni Rufini, classe 1955, romano di nascita e cittadino del mondo d?adozione, vanta «per vocazione» un?esperienza ventennale nel campo della cooperazione e dell?umanitario. «Gli inizi risalgono al 1984, come ricercatore e cooperante in Ghana, Medio Oriente e America Latina». Agli uffici delle Nazioni Unite, però, ha preferito la flessibilità delle ong, in primis Movimondo e ActionAid International, per poi assumere la guida di Voice, il coordinamento delle ong europee specializzate nell?aiuto umanitario. Un?esperienza cui hanno fatto seguito il Pearson Peacekeeping Center in Canada e, dal 1995, la Facoltà di relazioni internazionali dell?università inglese di York.
Studium: Che cosa insegna a York?
Gianni Rufini: Nella facoltà di relazioni internazionali c?è la Post-war reconstruction and development unit (Drpu), che si occupa di ricostruzione post bellica ed emergenza. Al suo interno esiste un master di Studi per la ricostruzione post bellica dove per ricostruzione si intende anche la riabilitazione delle strutture produttive e umane e la pacificazione nelle comunità. Metà degli studenti arriva dal Nord del mondo, l?altra dal Sud. Da quando ci sono io, tre studenti del Sud sono diventati ministri nei loro Paesi.
Studium: Qual è il costo del master?
Rufini: Attorno alle 3mila sterline, escluse le spese di vito e alloggio. Si tratta di una cifra piuttosto bassa per un master in Gran Bretagna. Va poi evidenziato che è abbastanza facile trovare borse di studio.
Studium: Ci sono italiani?
Rufini: In media uno all?anno. Per esigenze didattiche non accettiamo più di venti studenti. Dopo nove mesi a York, il gruppo trascorre un mese in un altro Paese, solitamente Afghanistan, Libano o Sri Lanka. Infine c?è uno stage individuale di quattro mesi sul terreno, in una delle tante ong collegate all?università di York, oppure in un organismo internazionale.
Studium: Quali sono le figure richieste per partecipare al master?
Rufini: Il master ha l?obiettivo di creare un gruppo molto composito, che va dalle persone con molta esperienza ai neolaureati, passando per ex militari. Certo, per gli studenti è necessario avere conseguito una buona laurea in diritto, relazioni internazionali o antropologia o ancora medicina o ingegneria, perché il buon operatore umanitario è un generalista. Spazi ci sono anche per gli architetti, che possono giocare un ruolo nella ricostruzione.

Leeds Centre for Development Studies
Creato nel 1984 all?interno della School of Politics and International Studies dell?università di Leeds, il Centro propone corsi interdisciplinari di laurea e post laurea sulle politiche di sviluppo internazionale.
Info: www.leeds.ac.uk/polis/ research/devStd

Bradford Centre for Conflict Resolution
Risoluzione di conflitti, peacekeeping e peacebuilding sono le tematiche di questo centro di ricerca dell?ateneo di Bradford. È aperto a studenti e professionisti (post laurea, training e workshop).
Info:
www.bradford.ac.uk/ acad/confres

Londra The School of Oriental and African studies
Meglio nota come Soas, propone un master interdisciplinare in Development Studies sui processi di trasformazione politica, sociale ed economica del Sud del mondo, e le politiche contro la povertà. Attenzione: costa 15mila euro!
Info: www.soas.ac.uk

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.