Famiglia

Qui tira una brutta aria

Ozono, benzene, piombo, diossina, e polveri. Dal cielo delle nostre città piovono tonnellate di micidiali veleni. Che colpiscono soprattutto i minori. Un dossier con i dati sulle zone più a rischio...

di M. E. Virga

Nel mondo i due terzi di tutte le malattie dovute all?inquinamento ambientale colpiscono i bambini. Sono soprattutto i pesticidi e gli inquinanti atmosferici le cause di maggior rischio di malattia. I bambini, inoltre, respirano più aria degli adulti (circa il doppio per kg di peso corporeo), ma quella più cattiva, perchè più vicina al suolo e quindi piena di polveri residuate dalla combustione dei carburanti. Anche per quanto riguarda il nostro Paese è dall?aria che provengono i pericoli maggiori per la salute dei bambini. Il recente rapporto Unicef, ?Il progresso delle Nazioni?, ha indicato nell?asma e nei disturbi dell?apparato respiratorio le loro malattie più diffuse. In particolare, secondo i risultati del progetto internazionale Sidria (Studi italiani sui disturbi respiratori dell?infanzia e l?ambiente) del 1997, tosse e bronchiti croniche tendono ad aumentare con l?aumento del livello di urbanizzazione e con l?esposizione a particolari sostanze come il biossido di azoto e l?anidride solforosa. Sono soprattutto i maschi (10,8%) residenti in zone metropolitane o urbane ad avere i maggiori problemi respiratori. Tra le sostanze più inquinanti, mentre è diminuita l?incidenza del piombo, aumenta quella del benzene, sostanza cancerogena derivante dalla combustione di benzine e dal fumo di sigaretta. Secondo i dati offerti dall?Organizzazione mondiale della Sanità, da 16 a 272 casi annui di leucemia su un totale nazionale di 5500 sono imputabili al benzene. Tra questi, i casi di leucemia nei bambini sono 400 (circa l?8%).
È piuttosto preoccupante anche la situazione italiana dell?inquinamento da ozono, che si forma nell?atmosfera a partire dall?ossido di azoto soprattutto nelle aree urbane durante le giornate calde e assolate. La sua azione negativa è maggiore nelle zone verdi che non in mezzo al cemento, nelle ore più calde del pomeriggio. Altrettanto micidiali sono le ?polveri fini?, per le quali non esiste nemmeno un effetto soglia, un livello, cioè, sotto il quale non ci siano effetti negativi.
Ma è la miscela di tutti questi elementi presenti nell?atmosfera a esercitare gli effetti più pesanti sull?apparato respiratorio dei bambini. Tra le città più ?inquinate? secondo ricerche condotte nel decennio ?80-?90, Roma è risultata la capitale: i bambini sono risultati affetti già nei primi due anni di vita da bronchite, polmonite, otite, catarro. Uno studio più recente ha evidenziato un peggioramento di tutte le patologie respiratorie in quei bambini esposti a traffico pesante nei pressi della loro abitazione o della scuola, fattore che fa aumentare il rischio di contrarre malattie di circa l?8%.
Altamente pericoloso rimane anche il fumo passivo, essendo responsabile di più del 15% dei casi tra i bambini e dell?11% dei sibili respiratori tra gli adolescenti. Se consideriamo ora il fenomeno dei pesticidi e dei fitofarmaci, i cui residui rimangono nell?acqua e in molti alimenti (latte, carne, verdure), il rischio più consistente è costituito dagli estrogeni ambientali (la diossina, per esempio), che possono addirittura influenzare il normale sviluppo degli organi genitali maschili.
Di fronte a queste gravi minacce, i rappresentanti dell?Unicef Italia e la commissione scientifica della Consulta nazionale Unicef di Medicina comunitaria hanno presentato al ministro Turco un contributo per il piano d?azione del governo per l?infanzia e l?adolescenza. In collaborazione, poi, con l?Oms e in particolare con il Centro europeo ambiente e salute di Roma si sta sviluppando un programma di lavoro sul tema ?Ambiente e salute dei bambini? per formulare una serie di proposte che si tramutino in impegni di politica sanitaria da sottoporre ai ministri europei dell?Ambiente e della Sanità in vista della prossima Conferenza interministeriale di Londra su Ambiente e Salute del giugno 1999.
Il nostro ministero dell?Ambiente, intanto, ha iniziato a rispondere al problema con la legge del 1997 sulla prevenzione dell?inquinamento da benzene, che ne fissa il limite nelle benzine a partire dal 1 luglio 1998 e prevede un?ulteriore riduzione dalla stessa data dell?anno 2000.
Per informazioni: Unicef Italia, tel. 06/47809, fax. 06/47809270. E-mail: comitato@unicef.it.

Effetto smog

Malattie apparato respiratorio    1.513.000
Traumi e avvelenamenti    185.000
Malattie infettive     127.000
Malattie apparato digerente     116.000
Malattie agli occhi     109.000
Malattie del sistema nervoso     72.000

dati dell?indagine Istat 1994, su minori da 0 a 14 anni

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