Non profit

Qui si danno le pagelle.

Fanno gli esami e poi danno "voti sociali" sul comportamento di un'azienda. Una queste si chiama "Avanzi", il più quotato istituto di certificazione made in Italy

di Redazione

T emutissime dalle aziende che si vedono affibbiare delle vere e proprie pagelle di eticità, utili per banche ed istituzioni finanziarie per le loro scelte di investimento, benemerite per i risparmiatori che sanno così dove vanno a finire i loro soldi, le società che si occupano di certificare l’eticità degli investimenti cosiddetti socialmente responsabili sono ormai nel mondo sempre più numerose. Gli investimenti ambientali ed etici, solo negli Stati Uniti, hanno raggiunto nell’anno in corso l’iperbolica cifra di 2.200 miliardi di dollari, qualcosa come 4 milioni di miliardi di lire ed è proprio negli Usa che opera la “regina” del settore, la temutissima Kld(Kinder Lydenberg Domini, www.kld.com), società di consulenza americana con sede a Cambridge, nel Massachussets, della cui collaborazione si avvale anche il Sistema etico del Sanpaolo-Imi. Essa svolge attività di certificazione dell’eticità delle aziende attraverso l’esame di tutta una serie di parametri quali, per esempio, gli aiuti forniti alla comunità locale, lo spazio concesso tra i dipendenti alle minoranze etniche o ai soggetti svantaggiati, il rispetto per l’ambiente, la partecipazione azionaria in imprese produttrici di tabacco, alcool, armi, combustibili nucleari, materiale pornografico, ecc. Tutte le informazioni raccolte vengono poi inserite in una banca dati che la Kld invia a chiunque ne faccia richiesta e nella quale compaiono i “voti sociali” (social rating) che promuovono o bocciano in eticità le aziende analizzate. In Inghilterra, poi, altro mercato particolarmente sviluppato per i fondi ambientali ed etici (6 mila miliardi di lire per i clienti privati e circa 25 mila per i clienti istituzionali) si è conquistata una grande autorevolezza l’Eiris (Ethical Investment and information service, www.eiris.u-net.com) che svolge un’attività del tutto simile a quella della Kld. L’Eiris sottopone all’azienda da certificare un questionario particolarmente dettagliato tramite il quale raccogliere tutta una serie di informazioni che riassumono la storia dell’impresa, come si è comportata in determinate situazioni di crisi (per esempio se è ricorsa a licenziamenti oppure no), quale attenzione presta al grado di soddisfazione dei propri dipendenti, dei fornitori, dei clienti ecc. Essa, inoltre, realizza anche pubblicazioni periodiche per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dello sviluppo sostenibile e degli investimenti etici. In Francia, invece, da due anni opera l’istituto di ricerca Arese (Analyses et recherches sociales sur les entreprises, www.arese-sa.fr), emanazione della Caisse des dépots e delle Caisses d’Epargne che ha elaborato cinque criteri di valutazione non finanziaria, connessi:1) allo status delle relazioni umane all’interno dell’azienda; 2) Alla qualità dei rapporti con clienti e fornitori; 3) alle relazioni con l’azionariato; 4) alla responsabilità ambientale; 5) alle relazioni con la società civile. Altrettanto giovane come Arese, ma anche altrettanto dinamico e accreditato è poi l’istituto di ricerca italiano Avanzi (www.avanzi.org) impegnato sui temi dello sviluppo sostenibile. All’interno dell’istituto opera l’ unità di ricerca “Finanza e Sviluppo sostenibile” che effettua rating ambientale e sociale delle società quotate in Borsa basandosi su criteri negativi o di esclusione (coinvolgimento nella produzione e distribuzione di armi, tabacco, alcool, pornografia, ecc.) e positivi (qualità dei rapporti con i dipendenti, rappresentanza delle donne, qualità dei processi e dei prodotti ecc.). Fornisce, inoltre, simili informazioni anche su società di altri Paesi grazie alla rete di collaborazione attivata con le maggiori società di certificazione etica del mondo, tra cui, naturalmente, Kld, Eiris e Arese. F. Ma.


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