Mondo

«Qui ormai anche un pannolino è un lusso»

La testimonianza di un'operatrice di Terre des Hommes dalla capitale siriana: «L'emergenza fra gli sfollati è sempre più grave, e sono i bambini a soffrire di più»

di Silvano Rubino

Anche un pannolino può diventare un bene di lusso per chi, in Siria, è scappato dalla guerra civile. Difficoltà di approvvigionamento, prezzi alle stelle: nei centri d'accoglienza per i profughi a Damasco la situazione dei bambini è sempre più complicata. A raccontarla a Vita.it E.R., 31 anni, responsabile dell'Ong Terre des Hommes in Siria (mettiamo solo le iniziali su sua richiesta per questioni di sicurezza). Una giovane cooperante italiana in prima linea in uno dei punti più caldi del pianeta: «A Damasco», racconta, «sono giorni complicati, con un'intensificazione dei bombardamenti, soprattuttutto nelle zone periferiche».

«In tutta la città di Damasco e nella sua periferia ci sono circa 17 centri di accoglienza per sfollati.
Purtroppo la popolazione sfollata, circa 10.000 persone solo in quel territorio, è giunta in città nelle condizioni peggiori. Molti sono donne e bambini fuggiti dai loro villaggi nei dintorni di Dara’a, Homs e Aleppo a causa degli scontri; tantissimi hanno perso i propri cari, le loro case e ogni altro elemento che garantisse un minimo di stabilità e sicurezza. Data la precarietà della situazione nel paese, i bisogni a cui rispondere sono tanti: dalla mancanza di cibo, alla carenza di materassi e coperte su cui dormire, materiale igienico e per la pulizia personale, per arrivare poi alla necessità di assistere tutti gli sfollati, ma soprattutto i bambini, con attività di supporto psicosociale».
Perché per molti di quei bambini la perdita più grande è propria quella di vedersi sottratti il diritto a essere bambini: «Sono molti quelli che si isolano, che rifiutano il gioco, o che non fanno altro che giocare a fingere di spararsi addosso», racconta E.R.


Terre des Hommes è una delle poche Ong internazionali autorizzate dal Governo siriano a operare nel paese. Lo fa attraverso un team di tre persone (E.R. e due operatori locali), che si appoggia alla vasta e attivissima rete degli operatori locali della Mezzaluna Rossa, per i quali la Ong organizza anche corsi di formazione per il supporto psicologico a bambini e madri.
« Attraverso i fondi ricevuti da Agire», racconta E.R. «Terre des Hommes ha sviluppato un intervento che inizialmente ha fornito abbigliamento invernale a 519 bambini tra i due e i quattordici anni ospitati in 5 centri di accoglienza a Damasco nel quartiere di Zahira. Grazie ai medesimi fondi e alle condizioni favorevoli che si sono create, Terre des Hommes riuscirà con una seconda distribuzione ad aiutare circa 1000 bambini ospitati in altri centri di accoglienza di Damasco. L’intervento si è sviluppato sulle basi di un progetto già in atto negli stessi centri e finanziato da UNICEF, che aveva come l’obiettivo di fornire indumenti intimi ai bambini».
È inoltre allo studio «un intervento in altre parti del paese per fornire supporto psicosociale per bambini fino a 14 anni vittime di questa ondata di violenza che sta sconvolgendo il paese».
 


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